Ignazio Invernizzi: differenze tra le versioni

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Noi siamo giunti in Messina il 27 luglio [1860] e fino al 19 agosto si seguitò a far preparativi per lo sbarco in Calabria tentando lo sbarco con pochi uomini. I nostri stavano accampati quasi tutti al Faro lungi 8 miglia dalla città; di là con le batterie molestavano i legni napoletani che passavano questi rispondevano a cannonate di modo che quasi tutti i giorni e le notti si sentono e si vedono cannonate al Faro dove lo stretto è largo 2 miglia.<br />
Di fronte al Faro sulla costa di Calabria con il Forte Torre Cavallo il quale cannoneggia quasi sempre i nostri di rimpetto, e i nostri rispondono così che si scrive, si pranza e si dorme al fragore dei cannoni.<ref>''Cinque lettere di un garibaldino lombardo dalla Sicilia'', in :"Archivi di Lecco: rassegna trimestrale di studi sulla storia, l'arte, il folclore, la vita del territorio lecchese", Lecco, Associazione Giuseppe Bovara, 1983, ottobre-dicembre, p. 712.</ref>
* Napoli, 20 settembre 1860<br />
 
Da Messina io, con i miei compagni venni a Salerno con un barchetto a non vapore e da Salerno a Napoli in ferrovia la quale passa per luoghi di una magica bellezza.<ref>''Cinque lettere di un garibaldino lombardo dalla Sicilia'', in :"Archivi di Lecco: rassegna trimestrale di studi sulla storia, l'arte, il folclore, la vita del territorio lecchese", Lecco, Associazione Giuseppe Bovara, 1983, ottobre-dicembre, p. 714.</ref>
== Note ==
<references/>