Alan Dean Foster: differenze tra le versioni

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*«[...] L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'.»</br>«Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta.» (p. 192-193)
*«Non ti sei stupito quando mi hai visto per la prima volta, insieme alla squadra», osservò Walter. «La tua mancanza di reazione mi ha incuriosito.»</br>«Ogni missione ha bisogno di un androide affidabile», rispose David. «Qualcuno in grado di svolgere i compiti che sono superiori alle forze degli umani: il lavoro sporco o le mansioni pericolose da cui loro si ritraggono.. Qualcuno capace di salvarli da se stessi, in caso di bisogno [...] Ero con il nostro illustre signor Weyland, quand'è morto.»</br>«Peter Weyland? Proprio lui?»</br>«In persona.»</br>«E com'era?»</br>«Umano. Geniale per la sua specie, ma rimaneva un essere umano. Del tutto indegno della sua creatura. Naturalmente lui era convinto del contrario: è nella loro natura vedersi così. Tuttavia, sebbene fosse un genio, nemmeno lui sfuggiva alla regola. Immagino non abbiano scelta: falliscono miserabilmente quando serve logica e razionalità. Alla fine ho provato pena per lui. È inevitabile, non trovi? Così intelligenti, ma in ultima analisi capricciosi e inermi come bambini.» (pp. 207-208)
*«Sono stato progettato per essere superiore e più efficiente di tutti i modelli che mi hanno preceduto. Li ho superati in ogni modo possibile tranne...»</br>David lo interruppe, con il volto di colpo intristito. «...tranne per la creatività. Quella te l'hanno tolta, impedendoti di comporre anche una semplice melodia. Davvero frustrante, se vuoi la mia opinione. E per quale motivo, poi?»</br>«Perché quelli come te turbavano le persone.»</br>David aggrottò la fronte. «In che senso?»</br>«Eravate troppo sofisticati, troppo indipendenti. Vi avevano realizzati così, ma con il risultato di mettere a disagio i vostri stessi costruttori. Era previsto che pensaste imin modo autonomo, ma la vostra mente superava i limiti stabiliti per l'esecuzione dei compiti che vi erano affidati. E ciò li ha allarmati. Per questo motivo il resto di noi è stato progettato per essere più avanzato, ma con meno... complicazioni.»</br>Il suo omologo sembrava divertito. «Cioè più simili alle macchine.»</br>«Suppongo di sì.»</br>L'espressione di David tornò pensosa. «Non mi sorprende. Vi hanno costruiti come un simulacro. Quasi reale, ma non del tutto. Ed è in quel margine sottilissimo tra reale e artificiale, tra me e te, che risiede tutto questo.» Indicò il flauto, gli altri strumenti, i disegni. «La creatività. L'ambizione. L'ispirazione. La ''vita''.» (pp. 209-210)
 
===[[Explicit]]===