Gaston Bouthoul: differenze tra le versioni

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→‎La sovrappopolazione: le brusche oscillazioni della natura lasciata a se stessa
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*[...] ''non esiste un'organizzazione mondiale valida senza una regolazione mondiale della popolazione''. E non si potrà pensare seriamente al disarmo senza che sia accompagnato dal ''disarmo demografico'', il solo che possa intaccare l'aggressività alla radice. (Parte prima, I fatti, la mutazione e la rivoluzione demografiche, ''Diritti dell'uomo: diritto all'esistenza e diritto alla procreazione. Il disarmo demografico'', p. 113)
 
*Una delle grandi difficoltà degli studi demografici<ref>{{cfr}} [[w:Demografia|voce su Wikipedia]]</ref> è che, in modo molto indiretto e insidioso, vi si mescolano quasi sempre considerazioni religiose, politiche ed etiche che interferiscono malauguratamente e contribuiscono a confondere i problemi. (Parte seconda, Un criterio fallace: l'optimum della popolazione, p. 118)
 
*''I motivi politici che spingono a far aumentare sistematicamente la popolazione, senza tener conto delle risorse e sacrificando il miglioramento del livello di vita, sono tutti fondati sull'aggressività''. Si tratta di preparare una guerra e di disporre di effettivi abbondanti in vista dei futuri massacri. (Parte seconda, Gli equilibri demo-economici, ''La «guerra degli uteri»'', p. 143)
 
*Lo studio delle crisi economiche dimostra che sul piano economico, come nella quasi totalità dei fenomeni biologici, la natura abbandonata a se stessa ha sempre la tendenza a passare da un eccesso all'altro. Contrariamente ai filosofi ottimisti, convinti come [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]] che ''natura non facit saltus'', la natura nel campo della vita ne pratica di continuo e procede sempre con brusche oscillazioni. ''Ignora la tecnica del frenaggio e la sostituisce con bruschi periodi di distruzione''. È indifferente alle sofferenze che sono la logica conseguenza di questi strattoni e di questi riadattamenti periodici. (Parte seconda, Che cos'è la sovrappopolazione, ''I ritmi dell'oblio collettivo'', p. 153)
 
*Impedire che i popoli crescano più rapidamente delle loro risorse è l'unico modo per frenare i loro impulsi bellicosi. Tutti i piani di disarmo sono falliti. ''Tutti i programmi di pace sono stati un insuccesso, ma uno solo non è stato mai preso in considerazione, il disarmo demografico e la pianificazione delle nascite e delle popolazioni. Giacché chi procrea inconsideratamente minaccia tutti gli altri''. (Parte terza, La pianificazione demografica, ''Fermare l'aumento delle nascite o prepararsi alla guerra'', p. 268)