Simon Carmiggelt: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Simon Carmiggelt==
*Coltivo una enorme ammirazione per [[Anton Čechov|Cechov]] e anche un grande affetto. Cosa mi attrae in lui? È un uomo che ha vissuto veramente con un sorriso sulle labbra, benché abbia scritto cose tristissime. Ed è anche moderno, a causa di quel tema predominante che si può definire "carenza di comunicazione". I suoi personaggi hanno tutti un proprio specifico punto di partenza; non si raggiungono e non confluiscono mai fra loro. Ma lo stupefacente è che Cechov, pur pendendo le mosse da questo dato, non si intristisce, anzi, si fa delle sane risate. La sua opera teatrale ''Ivanov'' è una curiosa combinazione di dramma e farsa. Nelle opere più tarde è andato oltre: ha rimescolato fra loro questi due elementi. Qualcosa di triste perlopiù e al tempo stesso anche di comico. Lui vi è riuscito in modo stupendo. Non vi accade molto di più a prima vista. E questa è la maniera più bella di [[scrittura|scrivere]]: scrivere senza riempire tutti i buchi. In tal modo si considera il lettore un adulto: "eccoti qua il materiale", gli si dice "tu stesso devi essere in grado di percepire cosa hai da dire..." (Da un'intervista rilasciata a Kees Fens, e pubblicata dalle Edizioni Em. Querido di Amsterdam nel 1975. (nota 2 a p. X di ''Il venditore di aringhe'')<ref>Citato nell'introduzione a ''Il venditore di aringhe {{small|e altri racconti di Amsterdam}}'', a cura di Giancarlo Errico, Marco Nardi Editore, Firenze, 1992, pp. VII-VIII. ISBN 88-7964-004-6</ref>)
 
==Note==