François Grégoire: differenze tra le versioni

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*Non è certo troppo ardito ritenere che fu il problema dello spirito, dell'«[[anima]]» – concepita dapprima come «soffio vitale» – ad attirare per primo l'attenzione dell'uomo, colpito dall'impressionante mistero quotidiano ed universale della morte, che riduce l'essere animato alla stato di cosa definitivamente inerte. (Capitolo secondo, ''I problemi metafisici'', p. 17)
*«Noi vediamo le cose quali la nostra testa se le figura. Bisogna quindi conoscere questa nostra testa», scriveva [[Stendhal]] nelle sue ''Pensées diverses''; ciò significava definire abbastanza chiaramente i princìpi fondamentali di tutta la metafisica moderna, cioè, prima di dare una valutazione dei diversi sistemi elaborati dallo spirito umano, esaminare il funzionamento dello spirito umano stesso, giudicare in quale misura esso possa accedere alla verità. (Capitolo terzo, ''Il problema della conoscenza'', p. 23)
*Si è ironizzato sui filosofi che, come Bossuet, hanno voluto provare l'esistenza della libertà dimostrando che l'uomo è capace di muovere la mano verso destra o verso sinistra senza motivo apparente; pur tuttavia rimane sempre vero che l'uomo è il solo essere che possa tentare di definirsi da sé, meditando sul movimento della sua mano. (Capitolo ottavo, ''Il problema della libertà'', p. 96)
*[...] le diverse obiezioni alla nozione di [[Dio]] (male, libertà umana...), in fondo sembrano di ben poco conto di fronte ad una difficoltà valida tanto contro il [[panteismo]] quanto contro il [[teismo]], quella del ''significato'' stesso della creazione; in parole povere: che bisogno ha una perfezione di creare un mondo di creature imperfette? Tutte le spiegazioni che si può tentare di dare a questo mistero si rivelano assolutamente insufficienti e non fanno che dare di Dio l'immagine degradante e antropomorfica di un essere desideroso di essere adorato, e di godere della propria potenza. (Capitolo nono, ''Il problema di Dio'', p. 107)