François Grégoire: differenze tra le versioni

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==''I grandi problemi metafisici''==
===[[Incipit]]===
È veramente paradossale, ma certo non molto esagerato, asserire che per la [[filosofia]], in ogni tempo, il problema più difficile è stato quello di definire la propria natura; solo nell'epoca moderna i pensatori si trovano d'accordo, e forse definitivamente, nel concludere che essa non è né una scienza, né una super-scienza, né una disciplina al servizio della scienza – o della teologia – e neppure un semplice svago intellettuale, ma che essa costituisce essenzialmente un ''gusto'', una inclinazione personale, quindi non «dimostrabile», non trasmissibile mediante l'insegnamento e, paragonabile, in fondo, al «sentimento artistico» o ad una inclinazione allo sport.
 
===Citazioni===
*Non è certo troppo ardito ritenere che fu il problema dello spirito, dell'«[[anima]]» – concepita dapprima come «soffio vitale» – ad attirare per primo l'attenzione dell'uomo, colpito dall'impressionante mistero quotidiano ed universale della morte, che riduce l'essere animato alla stato di cosa definitivamente inerte. (Capitolo secondo, ''I problemi metafisici'', p. 17)
 
===[[Explicit]]===
La [[metafisica]], ''le'' metafisiche, non rappresentano più, quindi, una raccolta di stravaganze, ma (come diceva [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]]) le manifestazioni di una ''philosophia perennis''. Essa è un insieme di visioni, ad un tempo vere, errate, e complementari (sempre secondo Leibniz) che diversi viaggiatori, provenienti da diversi punti dell'orizzonte, hanno della stessa città; più profondamente ancora, è un insieme di approssimazioni successive e sempre insufficienti di ciò che è essenzialmente lo «Spirito»: una insoddisfazione perpetua, un continuo rifiuto di essere una qualsiasi creazione parziale di esso, una scelta valorizzatrice, che dà un significato all'universo e senza il quale, del resto, l'universo stesso, propriamente parlando, non esisterebbe.
 
==Bibliografia==