Michele Ainis: differenze tra le versioni

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*[...] l'Italia delle troppe leggi è un Paese senza legge. Perché nel diritto, così come nella vita, dal pieno nasce un vuoto. Se ti martellano troppe informazioni t'ubriachi, e alla fine resti senza informazioni. Se la legislazione forma una galassia, nessuna astronave potrà esplorarla per intero. E il cittadino sarà solo, ignaro dei propri poteri, alla mercé d'ogni sopruso. Succede quando nel diritto amministrativo tutto è legge, quando nel diritto penale tutto è processo. Sicché cresce la discrezionalità di giudici e burocrati: sono loro, soltanto loro, a scegliere la stella che brillerà davanti al tuo portone.<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/dicembre/30/troppe_leggi_poche_regole_co_0_20131230_8c27b14e-711e-11e3-9a2e-e994b58a2363.shtml Troppe leggi poche regole]'', ''Corriere della Sera'', 30 dicembre 2013, p. 1.</ref>
*[...] succede con ogni maxiemendamento. Perché il suo primo effetto è di trasformare il [[Parlamento]] in organo consultivo del [[governo]]:[...] una rosa che ha per spina la fiducia. Sequestrando la [[libertà]] dei parlamentari, messi davanti a un prendere (la [[legge]]) o lasciare (la poltrona). Sommando su di sé il potere esecutivo e quello legislativo, specie se il testo contiene 9 deleghe al governo, come accade per la Buona [[Scuola]]. E sfidando infine il [[paradosso]], [...] un autoemendamento, [...] quando interviene su un progetto confezionato dallo stesso Consiglio dei ministri. Mentre emenda, il governo fa ammenda. Ma l'ammenda non corregge i [[difetto|difetti]] originari: viceversa li moltiplica, giacché converte l'atto normativo in arzigogolo, che poi ciascuno interpreterà come gli pare, come gli fa più comodo. [...] Sarà per questo che l'[[Italia]] è fanalino di coda nella classifica che misura la qualità della legislazione, 63 gradini in giù rispetto alla [[Germania]]. Sarà per questo che l'indice Doing Business 2015 ci situa al 56° posto, dietro a tutte le principali economie. [...] Il maxiemendamento è un [[lager|campo di concentramento]].<ref>Da ''[http://www.corriere.it/editoriali/15_giugno_26/riforma-scuola-legge-25-mila-parole-6ef777b8-1bc1-11e5-a24d-298f280523ad.shtml Riforma della scuola. Una legge, 25 mila parole]'', ''Corriere.it'', 26 giugno 2015.</ref>
*Tuttavia c'è un filo di continuità nella storia italiana, un elemento che rimbalza da un secolo all'altro, indelebile come il termine che lo denota: "[[Trasformismo]]". La più vecchia fra le parole della politica, ma anche la più attuale - ancora un altro [[ossimoro]]. In origine furono spezzoni della destra di [[Marco Minghetti|Minghetti]] trasmigrati nella sinistra di [[Agostino Depretis|Depretis]]; poi i ribaltoni orditi da [[Umberto Bossi|Bossi]] contro [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], da [[Massimo D'Alema|D'Alema]] contro [[Romano Prodi|Prodi]], da [[Matteo Renzi|Renzi]] contro [[Enrico Letta|Letta]]; infine una transumanza spicciola, plebea, che nella legislatura in corso coinvolge un terzo dei parlamentari, passati in un gruppo diverso da quello in cui vennero eletti.<ref>Da [http://www.repubblica.it/cultura/2017/05/24/news/le_parole_che_fanno_o_disfano_la_storia-166276256/?ref=RHPPRB-BH-I0-C4-P3-S1.4-T1 ''Le parole che fanno (o disfano) la storia''], ''Repubblica.it'', 24 maggio 2017</ref>
 
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[[Categoria:Giuristi italiani]]