Paolo Alatri: differenze tra le versioni

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Gran Consiglio -> Wikipedia (Gran consiglio del fascismo)
→‎Mussolini: Giovanni Preziosi: le leggi antisemite
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*[[Benito Mussolini|Mussolini]] pretendeva di essere un uomo di grande cultura e amava molto le adulazioni di chi si riferiva a lui come un grande scrittore. Ostentava interesse e competenza in fatto, oltre che di letteratura e di filosofia, anche di musica, di architettura, di arti e di cinema. Favorì il realismo e avversò ogni forma di astrattismo e di avanguardia, come del resto gli altri due dittatori {{NDR|[[Adolf Hitler]] e [[Stalin]]}} a lui contemporanei. (''Nel campo culturale'', p. 37)
*Che cosa indusse Mussolini a tenere per tutta la seduta del Gran Consiglio<ref>{{cfr}} [[w:Gran consiglio del fascismo|voce su Wikipedia]]</ref> {{NDR|del 24-25 luglio 1943}} un atteggiamento nel complesso passivo? Due ne furono probabilmente gli elementi determinanti: l'illusione iniziale che fosse in causa la sola restituzione al re della delega dei poteri militari, e la fiducia che egli nutriva nell'amicizia di [[Vittorio Emanuele III]]. (''La riunione del Gran Consiglio'', p. 83)
*Le sue {{NDR|di Mussolini}} contraddizioni erano senza fine. Mentre ebbe a riconoscere che le leggi antisemite potevano essere state un errore, ad amministrarle, nella Repubblica di Salò, mise Giovanni Preziosi, un ex prete, il più fanatico antisemita esistente in Italia, colui che, anche durante gli anni in cui di antisemitismo del regime ancora non si parlava neppure, aveva cercato di issare quella bandiera e di farla trionfare. (''Le farneticazioni di Mussolini'', p. 91)
 
==Note==