Jerome K. Jerome: differenze tra le versioni

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*Mi spiegò che il suo [[Motti dai libri|motto]] era: «Prendere uomini in gamba e trattarli bene».<br/>«Lavorano meglio, se lei li tratta bene» soggiunse «e poi ritornano.» (p. 22)
*Quando si va in [[tandem]], c'è sempre qualche discussione. A sentire quello che sta davanti, il compagno che sta dietro non fa un bel niente; dal canto suo, quello che sta dietro ritiene di essere il solo a imprimere movimento al veicolo e, secondo lui, l'altro non fa altro che ansimare. Il mistero non sarà mai chiarito. (p. 41)
*Ethelbertha va in collera quando io [[Rasatura|mi rado]] troppo alla svelta. Ha paura che gli estranei, vedendomi, pensino a un maldestro tentativo di suicidio, e che nel vicinato si sparga la voce che noi non siamo felici insieme. Di solito, aggiunge, come argomento sussidiario, che quando si ha una faccia come la mia, si cerca almeno di non peggiorarla. (p. 72)
*Di tutti i giochi del mondo quello più universalmente popolare è il gioco della scuola. Si raccolgono sei bambini, facendoli sedere su un gradino, poi ci si mette a camminare avanti e indietro con un libro e un bastone. [...] È un gioco che non stanca mai, che non annoia mai. Soltanto una cosa guasta un po' quel gioco: la tendenza degli altri sei bambini a reclamare a gran voce il loro turno di tenere in mano il libro e il bastone. Secondo me, il motivo per cui il giornalismo è una professione che attrae tanta gente, a dispetto di tutti i suoi svantaggi, è questo: ogni [[giornalista]] è convinto dentro di sé di essere quel tal ragazzo che cammina avanti e indietro col bastone e il libro. Il governo, le classi sociali, le masse, la società, l'arte e la letteratura sono gli altri bambini seduti sullo scalino. Il giornalista li istruisce e li migliora. (pp. 89-90)
*Se un uomo mi fermasse per la strada e mi domandasse l'orologio, rifiuterei di darglielo. Se minacciasse di portarmelo via con la forza, benché io non sia un tipo combattivo, farei del mio meglio per impedirglielo. Ma, se invece manifestasse l'intenzione di portarmi via l'orologio per mezzo di un'[[azione legale]], io me lo toglierei e glielo porgerei, senza esitare, nella convinzione di essermela cavata a buon mercato. (direttore, p. 92)