Pierre Bayle: differenze tra le versioni

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*[[Gerolamo Rorario|Rorario]] [...] ha scritto un'opera che merita di essere letta. In essa tenta di dimostrare non soltanto che le [[animale|bestie]] sono animali razionali, ma anche che si servono della ragione meglio dell'uomo. [...] Il libro in questione non è scritto male e contiene un gran numero di fatti singolari sulla industriosità delle bestie e sulla malizia degli uomini. (''Rorario''; 1976, p. 145)
*L'anima delle bestie non ha peccato, e tuttavia essa è soggetta al dolore e alla miseria, sottoposta a tutti i desideri sregolati della creatura che ha peccato. In che modo trattiamo le bestie? Le facciamo sbranare fra di loro per procurarci piacere, le scanniamo per nutrirci; frughiamo nelle loro viscere, quando sono ancora in vita, per soddisfare la nostra curiosità, e facciamo tutto questo grazie al dominio che Dio ci ha dato su di esse. Che confusione! La creatura innocente è sottoposta a tutti i capricci della creatura colpevole! (''Rorario''; 1976, p. 155)
*Molti seguaci di [[Cartesio|Descartes]] non hanno dato molta importanza a questa questione, dissentendo dal maestro per quanto riguarda la teoria degli automi. [[Theodor Craanen|Craanen]] [...] fu un grande sostenitore di Descartes, al punto che ebbe a subire delle persecuzioni per questa ragione, e, cosa ancora più straordinaria, al punto di difenderne le affermazioni a proposito della ghiandola pineale; tuttavia si faceva beffe di quanti sostenevano che le bestie non sentono. (''Rorario''; 1976, p. 157)
*Nulla è più divertente del vedere con quale sicumera gli [[Scolastica|scolastici]] vogliono imporre dei limiti alla conoscenza delle bestie. Secondo loro le bestie conoscono soltanto gli oggetti singoli e materiali e ricercano esclusivamente l'utile e il piacevole; non sanno riflettere sui loro sentimenti e sui loro desideri né trarre conclusioni da una cosa a un'altra. Si direbbe che essi abbiano frugato nelle facoltà e negli atti dell'anima delle bestie con miglior successo di quanto non abbiano fatto i più esperti anatomisti nelle viscere dei cani. La loro temerità è tanto grande, che se anche per caso avessero trovato la verità, sarebbero indegni di lode e persino di giustificazione. (''Rorario''; 1976, pp. 167-168)