Dino Formaggio: differenze tra le versioni

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*L'arte barocca italiana è nata, quasi per un'improvvisa esplosione (come chiaramente han detto da tempo noti storici italiani dell'arte), dalla generazione artistica del 1630: cioè a dire, da un gruppo di audaci e geniali giovani, allora sui trent'anni, che facevan capo a [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], a [[Francesco Borromini|Borromini]] e a Pietro da Cortona<ref>{{cfr}} [[w:Pietro da Cortona|voce su Wikipedia]]</ref>. (III ''L'arte del Barocco italiano'', p. 30)
 
*Sullo sfondo, un non inutile sfondo per comprendere appieno il sorgere del Barocco, il Manierismo: questo movimento così vasto e così prezioso, così difficile ad essere inteso, da dover giungere fino a i sensi ed al pensiero della critica contemporanea per poter trovare una sua prima pienezza di significato. [...]<br />Non v'è dubbio che vi è per lo meno tanto stacco tra il Barocco e il Manierismo quanto ve n'è tra il Manierismo e il Rinascimento. Sembran piuttosto, l'uno rispetto all'altro, movimenti di negazione e di contraddizione che non di prosecuzione e di sviluppo. (III ''L'arte del Barocco italiano'', p. 31)
 
*Ai modi a ai moduli spesso stancati del Manierismo reagì pure il vero genio dell'architettura barocca: il ticinese Francesco Borromini.<br />Egli non possiede la ricca e duttile versatilità né la mondana capacità di organizzazione e di sintesi culturale del Bernini; tuttavia è in lui una genialità più lineare e profonda, più diretta e radicale, come pure la sua religiosità è meno politica e accomodata al mondo, che non quella del Bernini e di molti suoi altolocati contemporanei, ed è più interiormente ardente e consumata. (III ''L'arte del Barocco italiano'', p. 39)