Lettera ai Romani: differenze tra le versioni

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*Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare [[bene e male|il bene, il male]] è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? (7, 21 – 24)
*Quelli infatti che vivono secondo la [[Carne (Bibbia)|carne]], pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. (8, 5 – 6)
*Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "[[Abba (religione)|Abbà]], Padre!". (8, 14 – 15)
*La [[Creazione (teologia)|creazione]] stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Poiché nella [[speranza]] noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. (8, 19 – 25)
*Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche [[predestinazione|predestinati]] ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. (8, 29 – 30)
*Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (8, 31)
*Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'[[amore di Dio]], in Cristo Gesù, nostro Signore. (8, 38 – 39)
*Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la [[salvezza]]. (10, 10)