Dino Formaggio: differenze tra le versioni

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→‎Il Barocco in Italia: explicit: il Barocco si spegne nel Rococò
→‎Citazioni: conseguenze dell'egemonia spagnola in Italia
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===Citazioni===
*Sia nel caso del [[Francesco Milizia|Milizia]] che nel caso del [[Benedetto Croce|Croce]] è l'adesione a una poetica classicista che conduce, più o meno consapevolmente, ad una repugnanza verso l'arte barocca. Si tratta, nell'un caso come nell'altro, di un atto fondamentale di rifiuto che proviene da una "certa ragione", vale a dire una certa concezione della ragione come ordine ideale ed ideale proporzione ed equilibrio di parti distinte; in definitiva, è il rifiuto che l'intellettualismo illuminista oppone all'anarchica contraddittorietà e paradossalità del vivente. (I ''L'idea di Barocco'', p. 8)
 
*Quando il Barocco scoppia nella Roma papale del Seicento, tutta l'Italia langue ormai da più di mezzo secolo sotto l'egemonia diretta o indiretta della Spagna e dovrà averne ancora per quasi un altro secolo. Il dominio spagnolo è lugubremente famoso per aver seminato miseria, tristezza, servilismo nelle classi popolari, e gran boria, fastosi e vuoti cerimoniali, ozio tronfio e stupidi duelli, nei ceti nobiliari. (II ''L'età del Barocco in Italia'', p. 20)
 
*L'arte barocca italiana è nata, quasi per un'improvvisa esplosione (come chiaramente han detto da tempo noti storici italiani dell'arte), dalla generazione artistica del 1630: cioè a dire, da un gruppo di audaci e geniali giovani, allora sui trent'anni, che facevan capo a Bernini, a [[Francesco Borromini|Borromini]] e a Pietro da Cortona. (III ''L'arte del barocco italiano'', p. 30)