Natasha Stefanenko: differenze tra le versioni

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{{Intestazione|Dall'intervista di Massimiliano Chiavarone, ''[http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/11/03/975676-natasha-stefanenko-intervista.shtml Stefanenko, la bionda venuta dal freddo "Milano mi ha capita"]'', ''Ilgiorno.it'', 3 novembre 2013.}}
*Sono russa, ma vivendo qui ho capito appieno la [[Milano|milanesità]] fatta di gentilezze silenziose e concrete. C'è una gran voglia di aiutare gli altri. Parlo in base alle mie esperienze. A Parigi o a Londra quando chiedi fanno finta di non capirti.
*La mia vita è cambiata nel 1991. Ero a Mosca dove studiavo ingegneria mineraria, quando vinsi l'edizione russa del concorso "The Look of the Year". Mi sarei dovuta trasferire a New York per le finali, ma rifiutai. Volevo laurearmi. Il patron del concorso, John Casablancas, fondatore dell’agenziadell'agenzia "Elite"mi garantì il terzo posto. Ma fui irremovibile. A distanza di anni penso che se fossi andata a New York la mia vita avrebbe preso una piega diversa. Ma è sciocco avere rimpianti.
*Dopo la laurea, nella Russia di Gorbaciov c'era un grande fermento ma poco lavoro. Capii che non sarei riuscita a fare nulla. Allora misi da parte le mie riserve nei confronti della professione di modella, contattai la "Elite". Mi dissero che avevano anche una sede a Milano e scelsi di trasferirmi qui perché le procedure per ottenere il visto in Italia erano più veloci rispetto alla Francia e alla Germania.
*Appena atterrata, Milano mi sembrava buia, grigia, ma forse era il riflesso dei timori che avevo dentro. Ero dominata dalla paura di non farcela. Trovai una sistemazione in un appartamento vicino alla Darsena. Il mio primo lavoro fu per la pubblicità di uno shampoo che mi fece guadagnare un milione delle vecchie lire. Cioè quanto prendeva in un anno mio padre che faceva l’ingegnerel'ingegnere nucleare in Russia.
 
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