Benessere degli animali: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici". |
||
Riga 4:
*Da lungo tempo i paesi industriali avanzati hanno statuti legislativi che proteggono il benessere degli animali e garantiscono loro un trattamento degno, ma sfortunatamente tali dispositivi sono sempre stati, nel migliore dei casi, mal congegnati e poco applicati nella pratica. Questo sta cominciando a cambiare, nell'{{maiuscoletto|ue}}. La grande innovazione nel pensiero è venuta con l'inclusione di due parole in un protocollo sul benessere degli animali allegato al [[Trattato di Amsterdam]]: gli Stati membri dell'{{maiuscoletto|ue}} hanno dichiarato che «per garantire più protezione e rispetto per il benessere degli animali, in quanto [[essere senziente|esseri senzienti]]» si accordavano per «dare la massima attenzione alle condizioni che favoriscono il benessere degli animali». Le due parole chiave sono «esseri senzienti»: mai in passato un governo aveva riconosciuto agli animali un simile status di esseri dotati di sentimenti e coscienza. ([[Jeremy Rifkin]])
*Essere [[animalismo|animalisti]] non coincide o non si sovrappone con le scelte alimentari che uno adotta, bensì con
*Gli allevatori, attraverso i loro rappresentanti e le direttive che guidano il settore, parlano costantemente di «benessere animale», come un mantra. È vero che il benessere dei loro animali è fondamentale, e per una ragione molto semplice: meglio sta l'animale, e più dura. Più dura, e più rende. E se sta davvero bene rende ancora di più, perché il suo benessere si traduce in qualità del prodotto. C'è un però. Realizzare concretamente il «benessere animale» costa. Laddove si possono fare dei tagli, mantenendo una produzione soddisfacente, si fanno, come in una qualsiasi industria. E quella che ha a che fare con esseri viventi non fa eccezione. ([[Giulia Innocenzi]])
*''Guarda che cosa sono gli [[allevamento intensivo|allevamenti intensivi]].'' [...] ''Guarda che cosa facciamo effettivamente in nome del «benessere degli animali» e del «trattamento umano», e poi decidi se sei ancora disposto a mangiare carne.'' ([[Jonathan Safran Foer]])
|