Giordano Bruno/Citazioni su Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*Giordano Bruno, bruciato pubblicamente dal clero il 17 febbraio 1600, dopo sette tetri anni di carcere, vedeva la natura stessa come origine della creazione, non considerava niente come privo di vita, tutto come animato, non credeva ad alcun reale annientamento, bensì alla trasformazione. ([[Karlheinz Deschner]])
*Giordano Bruno, dedicò la sua satira contro la fede e il papa (l'asino ideale) dal titolo ''Cabala del cavallo Pegaseo'' ad un vescovo – con queste parole "prendetelo, se volete, per uccello; perché è alato e dei più gentili e gai che si possano tenere in gabbia" – Il motto di Bruno era, "in tristitia hilaris, in hilaritate tristis" che potrebbe essere il motto dell'Umorismo – Per la lingua da lui usata diceva "chi m'insegnò a parlare fu la balia". ([[Carlo Dossi]])
*Giordano Bruno ha rappresentato con il suo pensiero una rottura tra l'epoca pre-moderna e il moderno. Il pre-moderno comporta l'idea che vi sia un ordine nella società come in ogni altra cosa e che quest’ordinequest'ordine sia verticale: dall'alto verso il basso; qualcosa, dunque, che evidentemente si profila nei termini di una gerarchia. Ciò che Bruno porta nella filosofia è l'infinità dell'universo. In un universo infinito non esistono centri assoluti: ogni punto è relativamente un centro, rispetto a tutti gli altri. Con Bruno si ha quindi il passaggio da una visione gerarchica a una che non esiterei a definire: anarchica! ([[Aldo Masullo]])
*Giordano Bruno, nativo di Nola, nel Regno di Napoli, era uomo di grande spirito, ma impiegò male la sua intelligenza: perché non solamente attaccò la filosofia di Aristotele (A) in un momento in cui non lo poteva fare senza senza sollevare mille agitazioni e senza esporsi a mille persecuzioni; ma attaccò anche le verità più importanti della fede (B). ([[Pierre Bayle]])
*Giordano Bruno nella teologia proclamò il panteismo. Nella cosmologia intuì l'infinità dello spazio. Nell'astronomia sostituì il sistema eliocentrico a quello geocentrico. Nella biologia affermò l'esistenza della vita in tutta la natura. Nella psicologia dimostrò il pampsichismo, cioè l'animismo universale. Nell'etica gettò le basi di una morale positiva, areligiosa e indipendente sostenendo che tutto l'universo è pervaso da una teleologia immanente, per cui si perfeziona e si migliora ogni cosa, essendo la natura causa, legge e finalità a se stessa. Distruttore dei pregiudizi dei suoi tempi, egli – soprattuto – ricostruì la scienza e la filosofia della natura; distrusse le antitesi della metafisica, nella filosofia e nella scienza. Combatté l'antitesi tra la forma e la materia, sostenuta dai filosofi dualisti. Combatté l'antitesi tra il cielo e la terra, sostenendo l'unità di questi, la teoria geocentrica e l'ipotesi della pluralità dei mondi. combatté l'antitesi tra lo spirito e la materia, tra l'anima e il corpo, tra il senso e l'intelletto, sostenuta dagli psicologi dualisti, conciliando questi termini, creduti contraddittori, e sostenendo l'unità dello spirito e della materia, l'inseparabilità dell'anima e del corpo e l'identità del senso e dell'intelletto. Contro le antitesi tra la causalità cosmica e la volontà divina, tra la necessità naturale e la libertà morale, tra la finalità trascendente e la finalità immanente, tra il bene ed il male, si sforzò di conciliare tutte queste antinomie, riportando i contrari all'unità assoluta, dove tutte le differenze restano eliminate. Contro il dualismo tra Dio e la Natura, sostenne che Dio non è una causa esteriore al mondo, ma un artista interiore, un principio efficiente, informativo dal di dentro. ([[Guido del Giudice]])
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*I naturalisti non hanno davvero nessuna colpa se gli uomini mancano di auto comprensione. Giordano Bruno è stato bruciato perché diceva che gli uomini sono, insieme al loro pianeta, solo un granello di polvere fra innumerevoli altre nuvolette di polvere. ([[Konrad Lorenz]])
*Il centro dell'Universo è sempre là, ma la sfera del Cosmo si espande, diviene indefinita, perde, per cosí dire, la sua circonferenza. Basterebbe che divenisse infinita perché, nello spazio ormai omogeneo, sparisse ogni traccia dell'antico Cosmo, perché svanissero ogni «luogo» e ogni direzione privilegiati. Basterebbe certo, ma quale sforzo intellettuale richiede questo «basterebbe»! [[Galileo Galilei|Galileo]] non compie l'ultimo decisivo passo. Solo Bruno – che non era né astronomo, né fisico – ha potuto compierlo.<ref>Cogliamo l'occasione per insistere su questo caso — invero assai raro — in cui la filosofia ha sopravanzato la scienza (nota dell'autore).</ref> ([[Alexandre Koyré]])
*Il rogo tentò di spegnerne la voce; ma Bruno si erge ancora come scoglio aspro e solido, vanamente battuto dai flutti di un’invidiosaun'invidiosa ignoranza. Egli fu arso vivo per aver votato l'esistenza alla "madre" filosofia, rivendicando il diritto di conoscere e svelare, con la forza del solo intelletto naturale, le nascoste verità delle cose. Per questo la sua vita fu spenta con altra forza, brutale. Egli sapeva che la verità è indifferente ai desideri del cuore umano; sicché può essere trovata e amata soltanto da animi forti ed intrepidi, capaci di sentire, dire e vivere eroicamente. ([[Filippo Mignini]])
*Il suo [[Niccolò Copernico|copernicanesimo]] era strettamente collegato alla sua concezione magica della natura; egli associava l'eliocentrismo alla magia solare di [[Marsilio Ficino|Ficino]] e basava le sue argomentazioni in favore della teoria del moto terrestre su di un testo [[ermetismo (filosofia)|ermetico]] nel quale si asseriva che la terra si muove in quanto essa è viva. ([[Frances Yates]])
*''Infine mi chiamo come il fiume che battezzò [[Gesù Cristo|colui]] nel cui nome fui imposto in posti bui. [...] Nella cella reietto perché tra fede e intelletto scelgo il suddetto, Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto. [...] Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perché sono il tuo sogno eretico.''<ref name=eresia>La canzone ''Sono il tuo sogno eretico'' si divide in tre parti, nella terza Caparezza racconta la storia di Giordano Bruno. Il cantante pugliese non cita esplicitamente né il nome dello scrittore, né quelli di [[Giovanna d'Arco]] e [[Girolamo Savonarola]], i protagonisti delle altre due parti del brano. Ciò che accomuna i tre personaggi è il fatto che tutti e tre furono condannati a morte per eresia. Giordano Bruno, nella sua strofa, racconta dal suo punto di vista la sua storia e in particolar modo la vicenda che l'ha portato ad essere condannato a morte.</ref> ([[Caparezza]])