Justin Cronin: differenze tra le versioni

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''Orfanotrofio dell'Ordine delle Sorelle''<br>
''Kerrville, Texas''<br>
Più tardi, dopo la cena e la preghiera della sera, e dopo il bagno se era una sera in cui era previsto, e dopo le ultime trattative per concludere la giornata ("Per favore, sorella, possiamo stare alzati ancora un poco? Per favore, ancora una storia"), quando finalmente i bambini si erano addormentati e tutto era tranquillo, Amy li guardava. non c'era nessuna regola che lo vietasse e le suore avevano fatto l’abitudinel'abitudine ai suoi vagabondaggi notturni: come un’apparizioneun'apparizione, passava nel silenzio da una stanza all'altra, scivolando avanti e indietro lungo le file di letti dove erano distesi i bambini, faccia assonnata e corpo in fiducioso riposo. i più grandi avevano tredici anni, in bilico sul ciglio dell’etàdell'età adulta, i più giovani erano appena bambini. Ciascuno veniva con una storia, sempre triste. molti erano terzogeniti lasciati all'orfanotrofio da genitori che non potevano pagare la tassa, altri erano vittime di circostanze anche più crudeli: madre morta di parto oppure non sposata e incapace di sopportare la vergogna; padri scomparsi nelle pieghe oscure della città o portati fuori del muro. L'origine dei bambini variava, ma la loro sorte sarebbe stata la stessa. Le femminucce sarebbero entrate nell'ordine, avrebbero dedicato il tempo alla preghiera, alla meditazione e alla cura dei bambini come era stato per loro stesse, mentre i maschietti sarebbero divenuti soldati, membri degli Esploratori, e avrebbero fatto un giuramento di natura diversa, ma non meno vincolante.
 
===Citazioni===
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*E così, la sua incarcerazione terminò. Le pareti della sua cella furono la più sottile carta velina, un inganno di materia. (p. 276)
*Mi chiedi cosa voglio, amico mio, e ti do la mia risposta. Voglio ciò che hanno loro. Voglio che quella piccola puttana esca dalla mia testa. Voglio sentire... niente. (p. 432)
*Amy era davanti a lui, acquattata nel modo tipico della sua specie. La trasformazione fisica era completa, ormai era sparita anche la sua chioma corvina, eppure quando i loro occhi s’incontraronos'incontrarono e mantennero il contatto, l’immaginel'immagine gli ondeggiò nella mente; non era un virale ciò che vedeva. Era una ragazza e poi una donna e poi tutt’etutt'e due nello stesso tempo. Lei era Amy, la Bambina Venuta dal Nulla; era Amy delle Anime, L’UltimaL'Ultima dei Dodici; era solo se stessa. Amy protese il palmo della mano verso di lui; Peter fece altrettanto. Una forza di puro e semplice desiderio gli rifluì nel petto mentre le loro dita si toccavano. Era una sorta di bacio. (p. 518)
 
==''Il Passaggio''==