Efraim Medina Reyes: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Inversione degli accenti delle parole di questa lista.
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
Riga 23:
*Il bello è che [[scrivere]] è un altro modo di cagare e masturbarsi. Il brutto è che leggi i grandi autori ma solo [[Charles Bukowski|Bukowski]] ti rimane. (p. 73)
*Sapere che solo io e quello che ora è suo marito ci siamo scopati una certa ragazza non mi tranquillizza, forse sarebbe meglio pensare a un numero indefinito di amanti, così non avrei un solo brutto muso nei miei incubi. A volte penso di non amare più una certa ragazza, che quell'amore sia morto, ma ogni notte, alle prime luci dell'alba, piccole creature voraci mi succhiano il cuore. Se lei avesse avuto tanti uomini sarebbe stato più facile dimenticarla, invece si ostina ad essere la donna ideale, il mio amore perfetto. Dato che non c'è verso di contaminare il suo ricordo, il suo ricordo contamina me. Questo è l'assioma: quando si è in due, c'è sempre uno che impesta l'altro. (p. 87)
*So che in questo preciso momento le sta leccando la passerina, le sta tintillando il grilletto, la sta facendo impazzire, in questo preciso momento, in questo preciso momento. So che in questo preciso momento mi sta cancellando del tutto e lei non si ricorda più di me. (p. 105)
*Non sono sempre stato buono con lei, anzi di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell'amore aspro, me lo inghiottivo. È una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui io e il mio amore rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L'ho trattata male molte volte perché ero disperato ma l'amavo più della mia stessa vita e quando se n'è andata la mia vita si è spenta. (p. 106)
*Visto che non ho nessuno da odiare, odio lui. Visto che non ho nessuno a cui dare la colpa do a lui la colpa, visto che non c'è nemico faccio di lui il mio nemico. Il mio è un amore soprannaturale, un peccato senza Dio, una telenovela senza fine, la pubblicità di una nuova marca di margarina. Visto che chi dovrei uccidere sono io, uccido l'amore. Visto che sono l'incendiario, l'innominabile, nomino lui. Visto che non ho potuto dire a lei quanto la amo, lo dico al resto del mondo. (p. 107)