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*La città di [[Siracusa]] la fondò [[Archia (ecista)|Archia]] da [[Corinto]], d'onde partissi verso quel tempo in cui fondaronsi anche Nasso e Megara. E dicono che Miscello ed Archia giun sero insieme a Delfo per interrogare l'oracolo; e do mandati dal Dio se volessero piuttosto ricchezza o sanità, Archia elesse la ricchezza, e Miscello la sanità: ed allora il Dio commise al primo di fondar Siracusa, all'altro Crotone; e nel vero intervenne che i Crotoniati ebbero una città saluberrima come già dissi, e i Siracusani crebbero a tanto di ricchezza, che solevan citarsi in proverbio dicendosi de' troppo splendidi spenditori: Non potrebbero far tanto né anche colla decima dei Siracusani. (VI, 3; 1833, p. 126)
*{{NDR|Descrivendo la [[Puglia]]}} Poiché abbiamo discorsa l'antica Italia fino a Metaponto, ci convien ora parlar del rimanente; e prima di tutto seguita la Japigia. Gli Elleni la chiamano anche Messapia; e gli abitanti in parte si chiamano Salentini (e son quelli intorno al promontorio Japigio), in parte Calabri. Al di sopra di costoro verso il settentrione stanno i Peucezii, poi quelli che nel greco linguaggio sono denominati Daunii: ma i nativi di quella regione chiamano Apulia tutto il paese al di là dei Calabri. Alcuni poi de' popoli onde son abitati que' luoghi si dicono anche Pedicli, principalmente i Peudicizii. (VI, 5; 1833, p. 142)
*Anzi per la bontà del terreno quegli Elleni che la staccarono {{NDR|la Battriana}} (dalla dominazione dei Seleucidi) vi crebbero in tanta potenza, che giunsero ad impadronirsi dell'Ariana e degl'Indi, secondoché dice [[Apollodoro di Artemita|Apollodoro artemitteno]]: e nel numero delle nazioni soggiogate superarono Alessandro; [...]. Le città da loro possedute furono Battra, denominata anche Zariaspa, la quale è attraversata da un fiume dello stesso suo nome che va a sboccare nell'Oxo; poi Daraspa ed altre parecchie, fra le quali contavasi Eucratidia, che ricevette il suo nome dal proprio fondatore. [...] Tennero anche la Sogdiana situata verso l'oriente al di là della Battriana, tra il fiume Oxo (che serve di confine tra i Battriani e i Sogdiani) e l'Iassarte , il quale disgiunge i Sogdiani dai Nomadi. (XI, 11; 1834, pp. 63-64)
*Perciocché [[Tolomeo I|Tolomeo]], figlio di Lago, successe ad [[Alessandro Magno|Alessandro]]; a costui successe [[Tolomeo II|Tolomeo Filadelfo]]; a questi l'[[Tolomeo III|Evergete]], poi [[Tolomeo IV|Tolomeo Filopatore]] amante di Agatoclea; quindi l'[[Tolomeo V|Epifane]]; poi il [[Tolomeo VI|Filometore]]: sempre di padre in figliuolo. A Tolomeo Filometore successe poi il fratello [[Tolomeo VIII|Evergete]], il soprannominato anche Fiscone. Dopo costui regnò [[Tolomeo IX|Tolomeo detto Laturo]]; poi alla nostra età l'[[Tolomeo XII|Aulete]], che fu padre di [[Cleopatra]]. Tutti quelli che vennero dopo il terzo Tolomeo, corrotti dal lusso eccessivo, ressero malamente lo Stato, ma peggio di tutti il quarto, il settimo e l'ultimo detto Aulete; il quale, per giunta, per gli altri mali esercitava a suonare il flauto, e tanto insuperbì di quell'arte, che non si vergognò di celebrarne dei certami nella sua reggia, suonando a gara egli stesso con alcuni antagonisti. (XVII, 1; 1835, p. 227)