Eugenio Corti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Eugenio Corti==
*A Pretoro ci era stato detto che, essendo l’altol'alto paese di [[Capracotta]] luogo di villeggiatura, v’avremmov'avremmo trovato alberghi per riposarci. Dei luoghi di villeggiatura aveva infatti la riduzione di tutto a superficie e la sgargiante monotonia. (da ''I poveri cristi'', p. 78)
*Diversa la piccola nonna, donna Maria, con abiti scuri principio secolo, e lo scaldino d'ottone lucente tra le mani azzurre. Viveva della poesia ch'era nella vita degli altri: la cercava, un po' sorda, il fragile viso in attesa, e s'illuminava, quasi batteva le mani, quando ne incontrava. Con lei passai alcune ore a conversare: meravigliato, perché ogni cosa m'uscisse di bocca era poesia. (da ''San Giorgio declassato e altri racconti'', p. 79)
*È stato nella tremenda vicenda della sacca del Don dove siamo rimasti per 28 giorni che ho visto gli abissi della barbarie, è lì che nei tre giorni passati all'aperto, in pieno mese di dicembre del 1942, quando le speranze di sopravvivenza si stavano spegnendo, che ho fatto una promessa alla Madonna pensando a come la stesse pregando anche mia mamma a casa: se ne fosse uscito vivo mi sarei impegnato per tutta la vita non solo a scrivere in spirito di bellezza ma anche per realizzare le parole del Padre nostro 'Venga il tuo Regno'. E così fu, perché non solo mi salvai e fui uno dei 300 sui 1700 uomini del mio reggimento ma anche perché non appena terminata la guerra scrissi il mio primo libro 'I più non ritornano', pubblicato nel 1947.<ref>Dall'intervista di Luigi Losa, ''[http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/369950/ "Io, scrittore da una vita"]'', ''IlCittadinoMB.it'', 20 gennaio 2011.</ref>