Simonetta Agnello Hornby: differenze tra le versioni
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*Il mio punto di riferimento è Monte Pellegrino. A Londra parlo l'inglese ma con accento siciliano. A Londra ci ho lavorato, mi sono sposata, ci ho fatto due figli. E non mi sono mai posta il problema della convivenza tra un'anima siciliana e una inglese. Io sono io ovunque vada.<ref>Citato in ''[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2014/22-maggio-2014/itinerari-musei-ristoranti-sesso-londra-simonetta-agnello-hornby-223264088511.shtml]'', 22 maggio 2014.</ref>
*Io mi sento come una torta a tre strati: uno fatto dalla Sicilia,
*Io trovo ridicolo l'avvocato pagato dallo Stato che pretende di essere pagato più di un insegnante, che è un lavoro importantissimo: cioè, ogni tanto abbiamo dei grilli in testa noi avvocati. (dall'intervista a ''Parla con me'', Rai Tre del 29 aprile 2009)
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*Mamma proveniva da una famiglia nobiliare di Agrigento. Era una donna colta e bilingue, parlava francese e italiano. Papà, il Barone Francesco Agnello, era di origine pisana. Un suo avo, Giovanni
*Non credo all'espressione fuga dei cervelli per me è un eufemismo che usa chi non trova lavoro. Oggi gli italiani vengono a Londra per due motivi: perché in Italia non trovano lavoro mentre qui sì; altri perché non vogliono più vivere in Italia. Londra è generosa, accogliente, profondamente tollerante e democratica, offre a gente di tutte le etnie la possibilità di lavorare. Gli stranieri sono tutti ben accetti. Purché lavorino e si facciano accettare.<ref>Citato in ''[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2014/22-maggio-2014/itinerari-musei-ristoranti-sesso-londra-simonetta-agnello-hornby-223264088511.shtml]'', 22 maggio 2014.</ref>
*Propongo itinerari, musei poco noti, veri ristoranti inglesi, parchi poco frequentati. Racconto della city e di Brixton dove ho esercitato la professione di avvocato. Parlo anche tanto dei londinesi. Londra è anche la città del sesso, argomento che tanti considerano
*Sì, sono una scrittrice. Adesso sì. Ci ho messo del tempo prima di abituarmi. Figurarsi che qualche anno fa mi presentarono un signore, mi dissero "questo è un tuo collega". E io subito a domandargli: "lei cosa fa, civile o penale?". L'avevo preso per un avvocato. Quello mi rispose "signora Hornby io scrivo libri, sono uno scrittore. Come lei". Ma in fondo ho fatto l'avvocato per trent' anni, sono una scrittrice da pochi anni.<ref name=invidia/>
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