Vincenzo Cardarelli: differenze tra le versioni

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*Poter ancora essere "intontiti" da Cardarelli sarebbe una rara e impossibile felicità. Quelli che ci intontiscono oggi, sono peggio dei cani. Latrati, che crediamo canti gregoriani. ([[Orsola Nemi]])
*{{NDR|Inchiesta sulle paure segrete}} Il poeta Vincenzo Cardarelli ha manifestato invece il terrore di tutto, un'ossessiva invincibile apprensione per ciascuna cosa o fatto della propria vita, semmai con particolare riferimento al freddo, che lo tormenta benché la sua casa riunisca insieme una quantità di stufe di tutti i modelli. ([[Sergio Saviane]])
*''Scendo nelle ore d'afa | sulla stretta cornice d’ombrad'ombra | dei palazzi di Porta Pinciana. | Balzo nel sole dentro la sua tana. | Poggiavi le braccia stecchite | sulla lastra di marmo, seduto | davanti a un bicchiere, | l'ultimo che hai bevuto. | Immobile, muto | guardavi contro l'intonaco della via | le rapide ombre, i lampi | della grazia fugace, | la liquida danza. | Avvolto nelle penne spiavi | il giorno senza speme, udivi | il riso, i patti osceni dei vivi. | Qui, in questa grotta, | parlasti serio agli amici | come si parla ai morti.'' ([[Leonardo Sinisgalli]])
 
==Bibliografia==