Hermann Hesse: differenze tra le versioni

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*Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.<br />Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. (''Il figlio del Brahmino''; p. 35)
*Ma valeva la pena saper tutto questo, se non si sapeva l'uno e il tutto, la cosa più importante di tutte, la sola cosa importante? (''Il figlio del Brahmino''; p. 37)
L'anima tua è l'intero mondo »: così vi stava scritto. E vi stava scritto che l'uomo nel sonno, nel profondo sonno, penetra nel proprio Io e prende stanza nell'[[Ātman|Atman]]. (''Il figlio del Brahmino''; p. 37)
*Ma dov'erano i saggi, dove i sacerdoti o i penitenti, ai quali fosse riuscito, non soltanto di conoscerla, questa profondissima scienza, ma di viverla? Dove era l'esperto che sapesse magicamente richiamare dal sonno allo stato di veglia l'esperienza dell'Atman, ricondurla nella vita quotidiana, nella parola e nell'azione? (''Il figlio del Brahmino''; pp. 37-38)
*Eppure era questa che bisognava trovare: scoprire la fonte originaria nel proprio Io, e impadronirsene! Tutto il resto era ricerca, era errore e deviazione. (''Il figlio del Brahmino''; p. 38)