Vladimir Nabokov: differenze tra le versioni
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*Sono nato in un paese dove l'idea della libertà, il concetto di diritto, la consuetudine di umanità e gentilezza erano cose tenute in freddo dispregio e brutalmente proscritte. Di tanto in tanto, nel corso della storia, accadeva che un governo ipocrita dipingesse le pareti della nostra immensa prigione di bei colori e proclamasse la garanzia dei diritti, familiari in altre nazioni più felici della nostra; ma, o questi diritti venivano goduti esclusivamente dai carcerieri, o altrimenti contenevano qualche vizio occulto che li rendeva più amari delle grida della dichiarata tirannia... ogni uomo era uno schiavo o un sopraffattore; dato che l'anima e qualsiasi cosa con essa collegata non erano ammesse nell'uomo, le pene corporali erano considerate le sole atte a governare e guidare l'umana natura... Di tanto in tanto accadeva una cosa chiamata rivoluzione, che trasformava gli schiavi in sopraffattori e viceversa... Una fosca contrada, un luogo d'inferno, signori miei, e se vi è cosa di cui son certo è che per nulla al mondo cambierei la libertà del mio esilio per la bassa parodìa di patria...
*Non essere sicuro di apprendere [[Storia|il passato]] dalle labbra del presente. Non fidarti neanche del mediatore più onesto. Ricorda che ciò che ti vien detto ha sempre un triplice aspetto: riceve una certa forma da chi racconta, è rimodellato da chi ascolta ed è occultato a entrambi dal morto di cui si narra la storia.
*Questo stato di costante vigilanza era estremamente penoso non solo in se stesso, ma anche per i suoi diretti risultati. Ogni atto ordinario che dovevo compiere assumeva un aspetto così complicato, generava una tale moltitudine di associazioni di idee nella mia mente, e queste associazioni erano così subdole e oscure, così inutili in pratica, che o evitavo di muovermi o, se mi muovevo, combinavo un'ira di guai a causa del nervosismo.
*Era fornita di immaginazione -il muscolo dell'anima-
*Possedeva anche quell'autentico senso della bellezza che piú che una faccenda d'arte è una prontezza a discernere l'aureola intorno a un tegame o la rassomiglianza tra un salice piangente e uno skye terrier.
*Non sapeva che farsene delle frasi bell'e fatte poiché le cose che aveva da dire erano di struttura eccezionale e d'altro canto egli sapeva che nessuna vera idea può esistere senza le parole create appositamente. Sicché (per usare una similitudine più calzante) il pensiero in apparenza ignudo domandava solo che gli abiti che indossava diventassero visibili, mentre le parole appiattite lontano non erano quei vuoti gusci che sembravano, ma aspettavano soltanto che il pensiero che già nascondevano dentro le riscaldasse e le mettesse in moto.
*Ma una lingua è una cosa fisicamente viva da cui non ci si può sbarazzare cosí facilmente.
* "Ho finito di creare un mondo."
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* "Ma non riesci a vedere," egli bisbigliò, "non riesci a vedere che la felicità alla meglio non è altro che il buffone della sua stessa caducità?"
*In realtà io credo che affidare al "sesso" una posizione importante nell'affrontare un problema umano, o peggio ancora, lasciare che l'"idea sessuale", se mai esista, pervada e "spieghi" tutto, è un grave errore di ragionamento. "Il frangente di un'onda non può spiegare l'intero mare, dalla sua luna al suo serpente; ma lo stagno in una conca di roccia e la immensa increspata via per il Catai sono acqua tutt'e due."
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*Dimenticami ora, ma ricordami poi, quando l'amaro si sarà sciolto.
*Le lettere d'amore vanno sempre bruciate. Il passato è un ottimo combustibile.
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* E come il significato di tutte le cose irraggia dalla forma, molte idee ed eventi che erano parsi della massima importanza degenerarono non a cose insignificanti, poiché nulla può essere ora insignificante, ma allo stesso livello che altre idee ed eventi, un tempo destituiti d'importanza, hanno ora raggiunto.
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