American Crime Story: differenze tra le versioni

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===Episodio 4, ''100% non colpevole''===
 
*'''Johnnie Cochran''': Hai forse dimenticato chi sei? Queste quattro mura non cambiano la verità. Lo sai quanto conti per la comunità nera? Ok, be', allora permettimi di dirti che cosa sei stato per me. 1978, ero appena tornato a lavorare dal procuratore distrettuale di Los Angeles. Ero il primo vice-procuratore di colore. Volevo cambiare le cose dall'interno, cazzo! Era impossibile, sempre la stessa merda, lo stesso sistema corrotto. Mi sentivo impotente per la prima volta nella vita. Poi il mio primo matrimonio scoppiò andando in mille pezzi. I miei figli non mi parlavano più, avevo fallito al lavoro, avevo fallito a casa, ero a terra, anzi, sotto terra. Una domenica ero seduto a letto, tra scartoffie inutili e fatture di avvocati divorzisti, a bere birra - sì, forse un po' troppa - a piangermi addosso, guardando una partita di football su una TV schifosa. 49ers contro Falcons. E tu hai fatto la storia su quel campo. Quel giorno, non so come, ma mentre ti guardavo mi sembrava che corressi per me. Avanzavi su quel campo, pieno di avversità e ostacoli, ti sbattevano a terra e tu ti rialzavi e ricominciavi subito a correre! Era quello che volevo fare io al lavoro, a casa, con i problemi, ma non ci riuscivo, mentre tu – tu! tu! –, sei riuscito a raggiungere quello che volevi con nient'altro che la grazia.<br>'''O. J.''': Feci un touchdown quel giorno.<br>'''Johnnie Cochran''': Proprio così, e quando diedero al pubblicità riapparisti tu: correvi in un aeroporto per la Hertz rompendo un'altra barriera con il carisma, lo humor, l'intelligenza. Un uomo di colore come volto pubblico di una delle compagnie più importanti del mondo.<br>'''O. J.''': Perdemmo quella partita.<br>'''Johnnie Cochran''': Ah, questo non me lo ricordo. Ricordo tutti gli altri particolari, ma non il risultato perché non era quello che mi aveva colpito. E quando la partita finì mi alzai da quel letto maledetto e corsi per sei isolati fino al mio ufficio e mi rimisi subito al lavoro e da quel giorno non mi sono più fermato a piangermi addosso solo perché tu hai dato la forza a me, come l'ahi data a molti altri. Perché tu sei O. J. Simpson. Tu sei O. J. Simpson. E tu riesci a ispirare gli altri. [...] Sei un combattente, un corridore! E quando ti buttano a terra io voglio che ti rialzi subito in piedi come sai fare tu e che ricominci a correre! Perché questa, questa qui, O. J. Simpson, è la corsa della tua vita.
 
*Questo può essere il processo di più alto profilo della storia mondiale. O. J. è l'americano più famoso che sia mai stato accusato di omicidio. ('''Robert Shapiro''')
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===Episodio 10, ''Il verdetto''===
*'''Marcia Clark''': Vorrei iniziare affrontando innanzitutto la questione di Mark Fuhrman. Giusto per chiarire: è un razzista? Sì. È il peggior agente che la polizia possa offrire? Sì. La polizia avrebbe dovuto assumerlo? No. Una persona del genere dovrebbe fare il poliziotto? No. Vorremmo che non esistesse una persona del genere sul pianeta? Sì. Mail fatto che Mark Fuhrman sia un razzista e abbia mentito al riguardo non significa che non abbiamo dimostrato che l'imputato è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Sarebbe una vera tragedia se O.J. Simpson fosse giudicato innocente a causa dell'ideologia razzista di un solo agente di polizia. C'è un mare di prove a cui la difesa non ha saputo controbattere. Nel tentativo di distrarvi vi hanno condotto lungo un sentiero tortuoso, prima dicendo che i poliziotti sono degli idioti imbranati e subito dopo che sono furbi cospiratori. Sono ricorsi a diverse teorie, sperando che una attecchisse, ma anziché lasciarvi distrarre da queste fantasie, vi chiedo di considerare le prove che la difesa non ha potuto né potrà mai confutare: le impronte delle scarpe nella casa di Bundy corrispondono al numero 45, l'imputato porto il 45; i capelli dell'imputato erano sul cappello a Bundy, i capelli dell'imputato erano anche sulla maglia di Ron Goldman; il guanto trovato a Rockingham contiene fibre che corrispondono ai capelli di Ron e contiene fibre che corrispondono ai capelli di Nicole, ha il sangue di Nicole, ha il sangue di Ron e ha il sangue dell'imputato; i guanti erano extra-large, la taglia dell'imputato – ci sono delle foto del signor Simpson che indossa quei guanti a delle partite di football –; quando l'autista della limousine, Allan Parker, è arrivato non c'era il Bronco, quando è andato via con l'imputato c'era un Bronco parcheggiato lì fuori; il sangue sul vialetto a Bundy ha una corrispondenza di uno su centosettanta milioni; il sangue di Nicole era sui calzini dell'imputato e ha una corrispondenza di uno su sei virgola otto miliardi; il sangue sul cancello della casa a Bundy ha una corrispondenza con quello dell'imputato di uno su cinquantasette miliardi – ci sono solo cinque miliardi di persone sul pianeta e questa, signore e signori, è un'identificazione –; quando l'imputato ha saputo della morte della moglie non ha chiesto come è morta - pensateci bene, non ha chiesto come è morta - e quindi voi chiedetevi: "Perché?".<br>'''Christopher Darden''': Signore e signori, per comprendere questo crimine dovete capire il rapporto che il signor Simpson aveva con la ex moglie Nicole. Era una bomba pronta a scoppiare. La miccia era stata accesa nell'85, l'anno del matrimonio. Gli agenti accorsero dopo che il signor Simpson aveva picchiato Nicole e sfondato il vetro della Mercedes. Poi nell'89 Nicole dovette chiamare la polizia di nuovo perché temeva per la sua vita. Quando arrivarono gli agenti Nicole corse verso di loro gridando: "Vuole uccidermi. Vuole uccidermi." Aveva un occhio nero, un taglio sulla fronte, lo zigomo gonfio. Nicole era mezza nuda e piangendo disse agli agenti: "Vi ho dovuti chiamare già otto volte e non avete mai fatto niente per aiutarmi." E loro vogliono farvi credere che la polizia ce l'abbia con il signor Simpson? Qui non c'entra la parola che inizia per "n", c'entra O. J. Simpson e la parola che inizia per "o", "omicidio". Non ho paura di indicarlo e dire che è stato lui. Perché no? Tutte le prove puntano a lui. Nel febbraio del '92 Nicole chiese il divorzio, stava scappando dall'uomo che secondo lei voleva ucciderla. Lei aveva previsto lo scoppio della bomba, altrimenti perché avrebbe depositato in una cassetta di sicurezza le lettere di minaccia dell'imputato, un testamento e le foto della polizia delle precedenti aggressioni? Sapeva che la bomba stava per esplodere e così è stato. Il 12 giugno 1994, mentre la loro figlia danzava, l'imputato tenne lo sguardo fisso su Nicole, sdegnato. Immaginate l'imputato sul Bronco, è sconvolto dalla rabbia e dalla gelosia. È notte ormai e sta guidando e l'oggetto della sua collera è Nicole. Sono le 22 e sta guidando il più veloce possibile, ha perso il controllo, signori. Il fatto che ci siano i figli in casa non significa niente per lui. Simpson ha perso Nicole e quindi è turbato, furioso, la miccia è sempre più corta, la collera aumenta, la rabbia che ha, la collera, l'odio, scorre dentro di lui fino al [[coltello]] e dal coltello su di lei. Ad ogni affondo della lama nel suo corpo prova sollievo, un piccolo sollievo. Colpisce, lacera e colpisce finché non si placa la sua collera, finché Nicole e Ron sono morti. È un omicida. Ed è stato anche un grande campione di football. Ma resta comunque un omicida.<br>'''Johnnie Cochran''': Tanto per cominciare, voglio dire che la violenza domestica non è mai tollerabile. O. J. Simpson non va fiero di alcune cose che ha fatto durante il suo matrimonio, ma questa fa di lui un omicida? No! Il signor Darden ha parlato del 1985, ma si è perso la cosa più importante. Qualcosa di molto interessante successe nel 1985. Mark Fuhrman rispose a una chiamata a Rockingham e vide una giovane donna bianca sposata con un famoso uomo di colore e non gli piacque per niente perché è un razzista convinto. Mark Fuhrman è l'uomo che ha detto: "Se vedo una coppia di razza diversa la fermo. Se non c'è un motivo per farlo ne invento uno." Quindi avete un bugiardo, Mark Fuhrman, la personificazione del male stesso, che dice di aver trovato i guanti. Ma non fatevi ingannare: lui non è solo un agente, questo signore rappresenta l'intera polizia di Los Angeles. Magari non ve ne siete resi conto, ma voi avete un grande potere: la vostra decisione ha implicazioni enormi all'interno di questo tribunale e al di fuori di esso. Le cose accadono per un motivo nella vita. Magari voi siete qui per questo, perché c'è qualcosa nel vostro passato che vi fa capire che questo è sbagliato. Forse voi siete le persone giuste al momento giusto che devono dire: "Mai più! Non possiamo accettare questo!" Ciò che ha fatto l'accusa è vergognoso. O. J. Simpson ha il diritto di essere assolto. L'accusa ha affidato questo caso ad un uomo che ha affermato che vorrebbe che tutti i negri fossero radunati e uccisi. Questo è genocidio. Quest'uomo parla come [[Adolf Hitler]]. Visto che non potete fidarvi di quel poliziotto, né tanto meno dell'accusa, non c'è da stupirsi che nel momento clou di questo processo quando a O. J. Simpson è stato chiesto di provare i guanti non gli andavano bene e non gli andavano bene perché non erano i suoi. Se non mettete fine a tutte queste menzogne chi lo farà? Mandategli un messaggio. Fategli sapere che il vostro verdetto arriverà lontano, molto più lontano di queste pareti. Signore e signori, ricordatevi queste parole: se il guanto non riesce a infilare non si può incriminare, se il guanto non riesce a infilare non si può incriminare, se il guanto non riesce a infilare non si può incriminare. {{NDR|[[arringhe dalle serie televisive|arringhe]] finali<ref>{{Cfr}} Udienza del 28 settembre 1995.</ref>}}
 
*Vent'anni a servire la giustizia e sul mio epitaffio ci sarà scritto "Ha perso contro O. J." ('''Gil Garcetti''')