Benevento: differenze tra le versioni

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===[[Kazimiera Alberti]]===
*Benevento è la città (naturalmente parlo delle "vive") che nell'intera Campania ha conservato maggior numero di ricordi di Roma. Non riuscirai a fare un centinaio di passi senza imbatterti in quell'epoca. E non in modesti ricordi di bassa levatura artistica ma, sovente, in oggetti veramente preziosi, né occorre ricercarli diligentemente. Ti saltano agli occhi già da lontano.
*Ma ancor più ti meraviglierai sostando davanti ad una delle pareti del castello. Ti sembrerà vedere un vestito architettonico medioevale costellato di antichi ordini. Come se il suo proprietario avesse voluto vantarsi del suo lignaggio, poiché allo stesso posto, ancora molti secoli prima della fortezza longobarda, si ergeva il castello romano. E naturalmente già da lontano alcune di queste decorazioni spiccano in primo piano. Su alcune di esse vediamo anche dei personaggi. Questa strana costellazione ci prova quale grande necropoli doveva trovarsi qui. Come i vecchi edifici non abbiano ancra esaurito il loro compito ed i loro resti - sotto forma di dozzine di rilievi e colonne e centinaia di blocchi di marmo - siano stati trapiantati in un altro albero religioso e culturale.
*Ma ancora una cosa ti meraviglierà. A Benevento troverai l'Egitto. Domiziano ("crudele tiranno" - come vuole la storia) nell'89, cioè qualche anno prima della sua morte, elevò qui un tempio in onore d'Iside, l'Isaeum. Colà doveva trovarsi una vera folla di dei. Davanti al tempio si ergevano ue obelischi, elevati in onore di Domiziano da un Licinio Rufo. Uno dei due, calpestato dai secoli, si trova in frammenti al museo; l'altro ha avuto più fortuna (proprio come gli uomini) e sta ancora oggi in piazza Papiniano e la sua forma sintetica si lega all'epoca odierna più di qualche larga fontana barocca delle catene. Ed hai pensato forse che, in questa fredda mattinata, ti saresti incontrato faccia a faccia con un bel bue api, in granito, personificazione di Osiride?
 
===[[Togo Bozzi]]===
*Benevento, "la Pavia del Mezzogiorno" irradiò per oltre quattro secoli per tutto l'occidente europeo una luce, che non si spense giammai: la civiltà beneventana tratta dalla mirabile fusione della civiltà sannitica - romana e germanica.
*Benevento, deve restare, perpetuandosi il destino antico del pastore Sannio Sabino, per gli studiosi, per i sanniti tutti, l'oasi antica del Mezzogiorno.
*Le meraviglie dell'ingegno, dell'artigianato, il lavoro umano dall'Occidente all'Oriente, dall'Asia all'Europa passarono in gran parte per Benevento, sostarono nel punto obbligato, forgiarono artigiani e mercanti, ingentilirono la dottrina, trasformando la città dallo spirito guerriero, in regina operosa nelle arti e nel commercio. E' il Buon Evento che dalla creazione del primo nucleo non abbandonerà più il corso fatale della storia della nostra città. Né imperatori, né Re, né principi, né la Chiesa, né gli uomini, né la natura riuscirono a turbare il destino di Benevento.