Sguardo: differenze tra le versioni

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*Nell'antichità classica lo sguardo era un'attività con la quale la mia carne si sposava alla carne o, più precisamente, ai colori degli oggetti su cui si volgeva. Lo sguardo era chiaramente descritto come ''proboskís'' o mano psichica. [...] Il vedere era un'erezione fuori dalla pupilla, non meno amorosa di altre erezioni. Perciò, quando io ti guardo, ti accarezzo con gli occhi. ([[Ivan Illich]])
*Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio. (''[[Libro di Tobia]]'')
*''O ragazzotto delle praterie, con il volto abbronzato, | prima che tu giungessi al campo, giungevano spesso doni graditi, | lodi e regali giungevano e nutriente cibo, finché, tra le reclute, | tu silenzioso arrivasti, con nulla da offrire - ma scambiando uno sguardo, | ed ecco, tu mi hai offerto più di tutti i doni del mondo.'' ([[Walt Whitman]])
*Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell'essere umano. ([[Paulo Coelho]])
*Se si fosse potuto scrivere a qualcuno la propria occhiata come oggigiorno si scrivono le proprie «idee» ed «intenzioni», allora forse (curiosa fantasia) anche dell'ingenuità dello sguardo sarebbe già andato perduto molto di più. In una lettera o in un libro è possibile nascondere con gran successo la propria voce dietro l'artificio che è il linguaggio scritto; ma lo sguardo ha sempre, per modo di dire, la propria «voce», la sua immediata e inoccultabile presenza; e viceversa si può dunque anche dire che la voce è lo sguardo del linguaggio. Se l'idolatria della parola, tipica degli intellettuali, non ci avesse colpiti di cecità, noi potremmo di nuovo mediante lo strumento-lingua guardare francamente negli occhi il poeta ed il filosofo. ([[Menno ter Braak]])