Haruki Murakami: differenze tra le versioni

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==''Kafka sulla spiaggia''==
===[[Incipit]]===
- E così il denaro sei riuscito a trovarlo? - chiede il ragazzo chiamato Corvo. Il modo di parlare è il solito, un po' strascicato. Come di uno che si è appena svegliato dopo una lunga dormita e ha i muscoli della bocca ancora intorpiditi. Ma il suo è solo un atteggiamento: in realtà è perfettamente sveglio. Come sempre.<br>Io annuisco.<br>- Quanto?<br>Rifaccio un'altra volta il calcolo a mente, quindi rispondo: - Circa quattrocentomila yen in contanti. Poi c'è ancora qualcosa che posso prelevare con la carta. Naturalmente non credo che basti, ma ''almeno per ora'' dovrei farcela.
 
===Citazioni===
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===Citazioni===
*In altre parole, sentirsi o meno fieri di sé una volta arrivati al traguardo per chi corre su lunga distanza, costituisce un criterio di valutazione. La stessa cosa si può dire che accada nella professione di scrittore. In questo lavoro - per lo meno per quanto mi riguarda- non c'è vittoria o sconfitta. Può darsi che il numero di copie vendute, i premi letterari, le recensioni dei critici costituiscano dei criteri in base ai quali giudicare il risultato, ma non sono l'essenziale. Ciò che conta, più di ogni altra cosa, è che l'opera compiuta corrisponda ai criteri che lo scrittore stesso ha stabilito, e in questa valutazione non gli sarà facile barare. Davanti agli altri bene o male si possono trovare pretesti, ma ingannare se stessi è impresa ben più ardua. In questo senso scrivere un libro è un pò come correre una maratona, la motivazione in sostanza è della stessa natura: uno stimolo interiore silenzioso e preciso, che non cerca conferma in un giudizio esterno. p.12-13
*Quando [[corsa|corro]], semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto.In quella sospensione spazio-temporale, pensieri goni volta diversi si insinuano naturalmente nel mio cervello. E' naturale, perché nell'animo umano non può esistere il vuoto assoluto. p.18
*La barriera tra un sana fiducia in se stessi e un malsano orgoglio è molto sottile.
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*Questa donna amava Sumire. Ma non riusciva a provare desiderio per lei. Sumire la amava e la desiderava. Io amavo Sumire e la desideravo. Sumire mi voleva bene ma non mi amava e non provava desiderio per me. Io riuscivo a provare desiderio per un'altra donna, ma non l'amavo. Era molto complicato.
 
*Molto tempo fa, dopo la prima del Mucchio selvaggio di Sam Peckinpah, durante la conferenza stampa una giornalista alzò la mano per fare una domanda. - Che bisogno c'era di far vedere tanto sangue? - chiese con tono indignato. Ernest Borgnine, che recivata nel film, con un'espressione perplessa sul viso rispose: - Mi perdoni, sigona, ma quando uno è colpito da una pistola, sanguina -. Il film era stato realizzato in piena guerra del Vietnam.
 
*Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati delle cose per noi più prezione, trasformati in persone diverse che di sè conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere. Allungando le mani, riusciamo a prenderci la quantità di tempo che ci è assegnata, e poi la guardiamo mentre indietreggia alle nostre spalle. A volte, nel ripetersi dei gesti quotidiani, sappiamo farlo anche con destrezza.