Roberto Saviano: differenze tra le versioni

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*Avere un figlio non è un dovere, ma un piacere che nessuno può vedersi negato.<ref>Da ''[http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2016/02/03/news/quegli-atti-d-amore-dietro-i-diritti-negati-1.248754?refresh_ce Quegli atti d'amore dietro i diritti negati]'', ''Espresso.repubblica.it'', 3 febbraio 2016.</ref>
*[[Enzo Biagi|Biagi]] aveva la qualità di affrontare il frammento del quotidiano. Il problema punto per punto. Senza precipitarsi alla soluzione ma avanzando per ogni passaggio e svolgimento. Quello che le persone volevano ascoltare era ciò di cui lui voleva occuparsi.<ref name=guard>Da ''[http://espresso.repubblica.it/palazzo/2007/11/09/news/guardiano-del-faro-1.6021 Guardiano del faro]'', ''Espresso.it'', 9 novembre 2007.</ref>
*È inutile e controproducente sperare che i ragazzi non si facciano canne, che non si sentano attratti dall'uso di droghe sintetiche, che non bevano il sabato sera. Deresponsabilizza tutti, genitori, educatori e istituzioni. La verità è che dovremmo trovare il coraggio di dire ai nostri ragazzi: scusateci, siamo talmente inadatti a questo mondo che preferiamo che ogni tanto qualcuno di voi muoia piuttosto che assumerci come società l'onere di vigilare affinché le sostanze che la maggior parte di voi decide di assumere non siano pericolose per la salute. Eh sì, perché chi prova droghe e beve alcolici il sabato sera non è l'adolescente con una vita familiare complicata, non è la ragazza mollata dal fidanzatino. Non è il diciassettenne sovrappeso o che si crede brutto. Le [[droga|droghe]] le prova chiunque per semplice curiosità. È un momento di crescita, come fare sesso per la prima volta. È crescita e trasgressione insieme. È dimostrazione di coraggio, e la vita degli adolescenti è nella fase eroica, quella in cui si vuole costantemente dimostrare a se stessi - non necessariamente agli altri - di poter superare i propri limiti o quelli che la pubblica morale pone. A [[Sedicenne|sedici anni]] ci si sente onnipotenti ed eterni e non c'è nulla che faccia davvero paura, ecco perché inutile demonizzare o vietare, l'unica cosa che gli adolescenti ascoltano è il ragionamento, l'unica cosa davanti alla quale si fermano è la conoscenza.<ref>Citato in ''[http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2015/07/29/news/e-ora-di-legalizzare-il-mercato-delle-droghe-1.222979?ref=fbpr&refresh_ce È ora di legalizzare le droghe]'', ''Espresso.repubblica.it'', 31 luglio 2015.</ref>
*Guappo di cartone sei perché ordini esecuzioni di persone disarmate, fai sparare alle spalle a innocenti. Guappo di cartone perché temi ogni mossa che possa compromettere le tue entrate di danaro, perché sei disposto a perdere faccia e dignità per un versamento in euro. Guappo di cartone che costringi al silenzio della paura tutti i tuoi paesani se vogliono lavorare nelle tue imprese. Guappo di cartone perché non fai crescere nessuna impresa che con te e con i tuoi non faccia affari. Guappo di cartone perché avveleni la terra dove i tuoi avi avevano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avvelenata non produce nulla se non cancro.<ref>Dalla lettera aperta ''[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/16/news/sandokan_pentiti_il_tuo_potere_finito-4876131/?ref=HREC1-4 Sandokan pentiti, il tuo potere è finito]'', ''Repubblica.it'', 16 giugno 2010.</ref>
*I [[Movimento 5 Stelle|Cinque Stelle]] sono un'estensione della volontà di [[Gianroberto Casaleggio|Casaleggio]].<ref>Citato in Conchita Sannino, ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/02/26/news/il_j_accuse_di_saviano_napoli_senza_futuro_per_il_pd_e_un_buco_nero_e_de_magistris_ha_fallito_-134258007/ Il j'accuse di Saviano: "Napoli senza futuro, per il Pd è un buco nero e De Magistris ha fallito"]'', ''Repubblica.it'', 26 febbraio 2016.</ref>
*I migranti non vengono in Italia soltanto per fare il lavoro che gli italiani non vogliono più fare. Ma vengono a difendere i diritti che gli italiani non vogliono più difendere.<ref>Da un intervento a ''I venerdì del Direttore alla Normale di Pisa'', Pisa, 15 maggio 2009.</ref>
*Il gioco degli [[scacchi]] è un gioco violento, forse il più violento tra gli sport - anche se io non riesco a considerarlo uno sport quanto piuttosto un modo di stare al mondo. Si può vivere con gli scacchi e si può vivere senza gli scacchi: sono due distinte categorie di persone, non ce n'è una terza.<ref name=scacc>Da ''[http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/13/news/saviano_io_e_kasparov_scacco_ai_dittatori_-135355736/ Saviano: "Io e Kasparov, scacco ai dittatori"]'', ''Repubblica.it'', 13 marzo 2016.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Gomorra - La serie]]''}} Il nostro punto di partenza era questo: il peggior modo di raccontare il bene è farlo in modo didascalico. Tutti cattivi? Sì, in quel mondo non ci sono personaggi positivi, il bene ne è alieno. Nessuno con cui lo spettatore può solidarizzare, nel quale si può identificare. Nessun balsamo consolatorio. Nessun respiro di sollievo. Lo spettatore, in maniera simbolica, non doveva avere tregua, come non ha tregua chi vive nei territori in guerra. Quindi la visuale doveva essere unica. Nessuna salvezza per nessuno. Polizia, società civile, sono state messe in secondo piano perché così è nella testa dei personaggi che raccontiamo. Quindi nessuna via di fuga narrativa, nessuna quota di bontà pari a quella della cattiveria. Non una serie in cui ci sono " il cattivo irredimibile, il cattivo che si redime, un buono con delle ombre e il buono redentore". Con la storia di sangue e la storia d'amore. Questa dialettica così classica e così scontata non serve più a un paese che è andato culturalmente oltre. Ecco perché abbiamo scelto un modo diverso di raccontare, non l'unico, non il più giusto, ma certamente diverso. Condivido la critica che spesso viene mossa alle serie italiane – e soprattutto ai direttori di rete che le scelgono – di essere costruite come se qualcuno le avesse masticate prima di darle in pasto ai telespettatori per evitare che possano strozzarsi. Noi non volevamo costruire storie masticate, ma storie difficili da digerire, di quelle che ti tornano in mente il giorno dopo e ancora devi forzarti a scrollartele di dosso.<ref name=gomorseri>Da ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2014/06/10/news/perch_sono_tutti_cattivi_nella_gomorra_che_va_in_tv-88564974/ Perché sono tutti cattivi nella Gomorra che va in tv]'', ''Repubblica.it'', 10 giugno 2014.</ref>
*Il [[Partito Democratico|PD]] non sta facendo la battaglia promessa. Ha creduto che utilizzare le figure di [[Piero Grasso|Grasso]] o di [[Raffaele Cantone|Cantone]] fosse la garanzia di un'immagine diversa. Ed è questo che [[Matteo Renzi|Renzi]] vuole: un'immagine diversa. Sicuramente c'è una parte di mondo del PD in prima linea contro le mafie, ma questo governo {{NDR|il [[Governo Renzi]]}} ha fatto poco contro le mafie.<ref name="mafia"/>
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*Io credo che in qualche modo i [[sogno|sogni]] più privati possano coincidere con quelli più nobili, i sogni sociali, quando iniziano ad assomigliarsi. [...] Uno dei miei sogni era stato quello di rimanere nella mia terra, raccontarla, e continuare, come dire, a resistere. Mi piace usare una frase di un vecchio barbuto che scrisse questa cosa in un vecchio libro: "Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa". E quindi anche io sogno una cosa.<ref name=enzob/>
*Io credo che la legalizzazione, e non la liberalizzazione, sia l'unica strada. Due termini simili che spesso vengono confusi, ma che indicano due visioni completamente diverse. Legalizzare significa spostare tutto quanto riguarda la produzione, la distribuzione e la vendita di stupefacenti sotto il controllo dello Stato. Significa creare un tessuto di regole, diritti e doveri. Liberalizzazione è tutt'altro. È privare il commercio e l'uso di ogni significatività giuridica, lasciarlo senza vincoli, disinteressarsi del problema, zona franca. Invece legalizzare è l'unico modo per fermare quel silenzioso, smisurato, violento potere che oggi condiziona tutto il mondo: il narco-capitalismo.<ref name=padrino/>
*[[Garri Kimovič Kasparov|Kasparov]] è un giocatore geometrico, ma allo stesso tempo, e a differenza di molti altri, non inizia una partita con una tattica prefissata. [...] Kasparov è un giocatore duttile, sa essere solido nello schieramento del suo esercito riuscendo a ottenere attacchi fulminei e letali. Giocare con lui significa provare a perdere gustandosi il proprio macello scacchistico o - ma solo se lui vorrà - lasciarsi guidare nel gioco come una novizia viene iniziata al tango da un ballerino professionista. Non danzerà bene ma almeno si divertirà.<ref name=scacc/>
*L'[[aborto]] non è omicidio. Abortire è un diritto spesso negato in Italia. La direzione di strutture sanitarie, di dipartimenti o la presidenza di policlinici, ad esempio, sarebbero - a senso - ruoli incompatibili con l'obiezione di coscienza. Altrove in Europa, gli obiettori non possono essere ginecologi, ma dentisti, cardiologi, ortopedici: non gli è preclusa alcuna carriera. In Italia, anzi, sembra che le cose siano esattamente all'opposto: fa carriera il medico obiettore, quello cioè che non mette in discussione le radici cattoliche del Paese, in cui gli ospedali pubblici continuano ad avere padiglioni dedicati a santi cattolici.<ref>Da ''[http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2017/01/18/news/se-l-aborto-diventa-come-il-divorzio-islamico-1.293640 Se l’aborto diventa come il divorzio islamico]'', ''L'Espresso'', 18 gennaio 2017.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Gomorra - La serie]]''}} L'accusa più elementare di solito riguarda l'empatia, l'immedesimazione con personaggi negativi. "I ragazzi – dicono i critici severi – che guarderanno la serie emuleranno le loro gesta". Ma non è vero: l'immedesimazione non avviene con la realtà, ma con una sua rappresentazione. Non c'è nulla di male. È proprio questo il meccanismo narrativo che faceva scattare la catarsi, la purificazione, nel teatro elisabettiano e prima ancora in quello greco. Comprendere il male per riconoscerlo, per conoscerlo. Quanto di loro c'è in me? Mi comporterei allo stesso modo? Non lo faccio per codardia o per coraggio? Se non conosciamo la storia di chi compie atti atroci, se non conosciamo la storia di chi sceglie il male, come possiamo conoscere il bene? Come possiamo scegliere il bene? Ma – affermano gli sdegnati censori – Napoli è il sole, il mare, la cultura, i frutti di mare e la pizza più buona del mondo, le canzoni, Enrico Caruso e Villa Pignatelli. Caravaggio e San Domenico Maggiore. Parla di questo no?<ref name=gomorseri/>
*La voce di [[Miriam Makeba]] era quello che i sudafricani dell'apartheid avevano al posto della libertà.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/makeba-muore/makeba-muore/makeba-muore.html Muore Miriam Makeba dopo il concerto per Saviano]'', ''Repubblica.it'', 10 novembre 2008</ref>