Luigi Giussani: differenze tra le versioni

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*Al di là delle colonne d'Ercole non v'è più nulla di sicuro, è il vuoto e la pazzia. (p. 175)
*La realtà nell'impatto con il cuore umano suscita la dinamica che le colonne d'Ercole hanno suscitato nel cuore di Ulisse e dei suoi compagni, i volti tesi nel desiderio di altro. (p. 175)
*La [[vita]], l'uomo, è lotta, cioè tensione, rapporto - «nel buio» - con l'al di là; una lotta senza vedere il volto dell'altro. Chi giunge a percepire questo di sé è un uomo che se ne va, tra gli altri, zoppo, vale a dire segnato; non è più come gli altri uomini, è segnato. (p. 176)
*L'[[uomo]], la vita razionale dell'uomo dovrebbe essere sospesa all'istante, sospesa in ogni istante a questo segno apparentemente così volubile, così causale che sono le circostanze attraverso le quali l'ignoto «signore» mi trascina, mi provoca al suo disegno. (p. 176)
*La natura della ragione è tale che per ciò stesso che si mette in moto intuisce il mistero, l'incommensurabilità del significato totale con la sua possibilità di conoscenza, ma esistenzialmente non tiene se stessa, non regge al suo slancio originale, opera subito una parabola riduttiva. (p. 178)