Giovanni Papini: differenze tra le versioni
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*Dicevo che [[Aldo Palazzeschi|Palazzeschi]] è grande e che il divertimento c'è per tutte le borse e per tutti i cervelli. (da ''Tutte le opere: Prose morali'', A. Mondadori, Milano, 1959, p. 145)
*Finalmente è arrivato il giorno dell'ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima dell'anime per la ripulitura della terra. Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidume di latte materno e lacrime fraterne. Ci voleva una bella annaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre. (da ''Amiamo la [[guerra]]!'', ''Lacerba'', II, 20, 1° ottobre 1914)
*Io ho creduto alla guerra nel 14 e nel 15
*{{NDR|[[Alfredo Oriani]]}} Io non l'ho conosciuto. Ebbi l'onore, nel 1905, di pubblicare un capitolo inedito della sua ''Ideale Rivolta'' nel ''Leonardo'' ma non lo vidi mai. Forse è stato meglio: non avremmo avuto il tempo di limare le punte delle nostre persone scontrose colla consuetudine lunga e familiare dell'intimità. (da G. Papini, Alfredo Oriani. ''La lotta politica'', in ''Scrittori e artisti'')<ref name=Gentili>Citato in Sandro Gentili, ''Carteggio Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini'', Vol. I, 2003. ISBN 88-8498-115-8</ref>
*L'universo è diviso in due parti: io — e il resto. (da ''Un uomo finito'', in ''Io, Papini'', Valecchi, 1967, p. 162)
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