George Orwell: differenze tra le versioni

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citazione di Geno Pampaloni
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===''Appunti sul nazionalismo''===
*"[[Patriottismo]]", secondo me, significa attaccamento ad un luogo particolare e ad un certo modo di vivere, che si reputa essere il migliore al mondo, senza volerlo imporre ad altri. Il patriottismo è per sua natura difensivo, sia militarmente sia culturalmente. Il [[nazionalismo]], al contrario, è inseparabile da desiderio di potere. Lo scopo costante di ogni nazionalista è guadagnare sempre più potere e prestigio ''non'' per sé, ma per la nazione o unità alla quale ha scelto di sacrificare la propria individualità. (2002, p. 197)
*I pacifisti in larga parte, o appartengono a oscure sette religiose o sono semplicemente dei filantropi che rifiutano di accettare la vita com'è e non vanno al di là di questo punto. Eppure c’è una minoranza di intellettuali pacifisti le cui vere - sebbene inconfessate - motivazioni sono l'odio per la democrazia occidentale e l’ammirazione del totalitarismo. La propaganda pacifista solitamente semplifica, affermando che una parte è dannosa quanto l'altra, ma se si esaminano attentamente gli scritti dei pacifisti intellettuali più giovani, ci si accorge che essi non esprimono affatto la loro disapprovazione imparziale, ma si indirizzano quasi esclusivamente contro la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Inoltre, di regola non condannano la violenza in quanto tale ma solo la violenza esercitata dai paesi occidentali. I russi, diversamente dagli inglesi, non vengono biasimanti perché si difendono facendo uso di apparati bellici; invero tutta la propaganda pacifista di questo tipo evita di menzionare la Russia o la Cina. (2002, pp. 212-213)
*Il nazionalismo è sete di [[potere]] frammista ad illusione. Ogni nazionalista è capace della più atroce disonestà ma è anche — in quanto consapevole di servire qualcosa di più grande di lui — incrollabilmente certo di essere nel giusto. (1988)
*I commentatori politici o militari, come gli astrologi, sopravvivono a quasi ogni errore poiché i più fedeli seguaci non si rivolgono a loro per una valutazione dei fatti ma per il rinfocolamento della dedizione nazionalistica. (1988)