Pacifico Arcangeli: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulle poesie del Man'yōshū}} Di esse può dirsi che hanno quella perfezione, che un critico nipponico richiedeva per i componimenti poetici. «Come un viaggio lontano comincia col nostro primo passo e segue per mesi ed anni; come un'alta montagna ha il suo principio nella polvere della base e termina per innalzarsi attraverso l'azzurro come le nubi del cielo, così deve essere graduale lo svolgimento della poesia». I versi del Maniosiu sono tutti di una soavità e di una melodia così profonda che non è affatto possibile esprimerla a parole; bisogna che il poeta e lo studioso le leggano in un limpido giorno di primavera o in una notte lunata; bisogna insomma gustarle nel segreto del cuore. (da ''La Poesia''; ''Le antologie classiche'', pp. 49-50)
*{{NDR|Su Buntoku poeta e imperatore dall'anno 851 all'anno 858}} Di una squisitezza tutta elegiaca è un suo trittico, creato in un'estiva notte serena, fra le ombre fantastiche proiettate dal chiaro di luna. E la coppa, ch'egli ama veder sempre ricolma di vino, mi richiama la sorridente figura di [[Anacreonte|Anacreonte]], che poetava sul verso fluente della Ionia, e il viso scettico di Omar Kayyam, dolce poeta persiano. (da ''La poesia'', ''Alcuni illustri poeti'', p. 54)
*SOSEI, un religioso buddista, visse e poetò nel secolo nono. Fu uno spirito melanconico, che si {{sic|innebriò}} di lamenti e di elegie autunnali. Ciò che pare anzitutto originale in questo poeta, non è tanto la sua comunione intima con le minori creature della terra, che pur sembra raggiungere una tenerezza quasi francescana, ma il sentimento lucreziano delle ''lacrimae rerum'', della tristezza autunnale, manifestato nella stagione di primavera, quando sfioriscono i ciliegi. L'idea dell'usignolo che dispera del suo canto, perchèperché non può salvare la fiorita primaverile, è di una finezza psicologica squisitamente moderna. Tutta l'arte di SOSEI, e quella di alcuni poeti del suo tempo, è pervasa da questa malinconia serena e forte, che visita le anime ricche di sapienza e innamorate della bellezza. (da ''La Poesia''; ''Alcuni illustri poeti'', pp. 54-55)
*Anche [[Ki no Tsurayuki|ZURAIUCHI]] è poeta; anzi è uno dei più grandi poeti che il Giappone abbia avuto. E giudicandolo per mezzo di quelle similitudini che gli erano tanto care, noi potremo paragonarlo ad un grande albero che innalza al cielo i rami fronzuti e i variopinti fiori odorosi, su cui volentieri si posano le torme di uccelli. (da ''La Poesia''; ''Alcuni illustri poeti'', p. 56)
*{{NDR|Sull'Heike Monogatari}} Con una massima che ti si scolpisce nella mente, incomincia il primo libro di questo celeberrimo Monogatari: «Chi eccede in fasto e superbia non dura a lungo, simile ad un sogno di una notte di primavera; anche l'uomo audace e coraggioso perisce, simile alla polvere dispersa dal vento». (Da ''La Storia'', ''Le storie minori'', p. 66)