Benedetto da Norcia: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Nessuno in monastero seguiti il proprio volere. Né ardisca veruno di venire a proterva contesa coll'[[Abate|Abbate]], o dentro o fuori del monastero. Che se l'abbia fatto, sia sottoposto alla pena della Regola. Esso Abbate però faccia tutto con timore di Dio e osservanza della Regola; sapendo ch'egli fuor di dubbio dovrà rendere conto a Dio giudice di tutti i suoi giudizii. (cap. 3)
*Sopra di ogni altro questo vizio sia estirpato sin dalle radici nel monastero; che niuno cioè ardisca dare ricevere nulla senza il comando dell'[[Abate|Abbate]], avere cosa alcuna di [[Proprietà|proprio]], niente affatto; codice, tavolette, stilo, nulla in somma; come è giusto che non abbia siffatte cose chi non ha più balìa della propria volontà del proprio corpo. (cap. 33)
*Il mangiar [[carne]] però in ogni modo si permetta agl'infermi e ai molto indeboliti, affinché ripiglino le forze. Appena poi si saranno ristabiliti, tutti, secondo il consueto, si astengano dalle carni. (cap. 36)
*L'Oratorio tal sia, quale è nominato; né quivi si faccia o pensi mai altra cosa veruna. Compiuto l'Officio divino, tutti con sommo silenzio escano: e si usi rispetto alla casa di Dio, affinchèaffinché se un fratello vuole per avventura particolarmente fare orazione da sé, non sia impedito dall'altrui importunità. (cap. 52)
 
==Citazioni su Benedetto da Norcia==