Dragonlance: differenze tra le versioni

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*«Trattandosi dell'unica cosa sensata da fare, naturalmente non la faremo.» (Tanis)
 
*«Aveva ragione mio padre: diceva che i kender sono piccoli perchèperché sono destinati a fare delle piccole cose. Diceva anche però che le grandi cose sono formate dall'unione di piccole cose, e che sono le piccole cose a fare la differenza» (Tas)
 
*«Figli miei...» (Matafleur)
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*«Non aver timore, Cavaliere. La tua spada è al sicuro, così come lo sono le vite di coloro che tu ci affidi....se alcuna vita è sicura... Addio, amici miei,» disse in un sibilo, con un bagliore nei suoi strani occhi a clessidra. «E sarà un lungo addio. È destino che alcuni di noi non si incontrino di nuovo in questo mondo!» (Raistlin)
 
*«Le cose non saranno più le stesse tra di noi, non è vero?» chiese, calmo, il mezzelfo. Raistlin lo fissò per un istante e Tanis colse un fugace lampo di rimpianto negli occhi del mago, un desiderio di fiducia e amicizia e di ritorno ai giorni della loro gioventù. «No, ma questo è il prezzo che ho pagato». «Prezzo a chi, e per cosa?» «Non posso darti una risposta, Tanis, perchèperché neppure io la conosco». (Tanis e Raistlin)
 
*Raistlin, quasi inconsciamente, si protese verso di lei allungando la mano tremante come per accarezzare quei meravigliosi capelli che sembravano avere una vita propria, tanto erano folti, luminosi e vigorosi. Poi, vedendo la sua stessa carne che avvizziva, ritirò rapidamente la mano e sprofondò nella poltrona, con un sorriso amaro sulle labbra. Perché quello che Laurana non sapeva, non poteva sapere, era che, mentre la guardava, egli vedeva l'unica bellezza intatta che avrebbe mai visto in tutta la sua vita.
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*«L'ho sempre saputo che saremmo giunti a questo prima o poi,» disse il cavaliere lentamente. «Preferisco morire piuttosto di mettermi sotto la tua protezione, Raistlin.» (Sturm Brightblade)
 
*«Ricordatevi che anche se i nostri corpi sono svegli, le nostre menti dormono. La morte esiste solo nei nostri sogni - a meno che noi non crediamo che esista realmente.» «E allora perché non possiamo svegliarci?» gridò Tanis furioso. «Perché Lorac crede molto fortemente nel sogno mentre voi non ne siete convinti. Quando anche voi sarete assolutamente certi, senza ulteriori dubbi o incertezze, che si tratta effettivamente di un sogno, allora ritornerete alla realtà.» «Se tutto quello che dici è vero,» ribattèribatté Tanis, «e tu sei convinto che sia un sogno, allora perché tu non ti svegli?» «Forse» disse Raistlin con un sorriso «non voglio.» «Non capisco!» urlò Tanis amareggiato.» «Dovrai capire prima o poi,» predisse cupamente Raistlin, «o altrimenti morirai. Nel qual caso non avrà importanza.» (Raistlin e Tanis durante l'incubo di Silvanesti)
 
*«Se rinneghiamo l'amore che ci viene dato, se ci rifiutiamo di donare amore perché temiamo il dolore della sua perdita, allora le nostre vite saranno vuote, la nostra perdita più grande.» (Tanis Mezzelfo)
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*«Smilzo! Smilzo!» prese a cantilenare il kender, saltellando intorno allo stordito locandiere. «Ha paura di mangiare quello che cucina! Lo chiamano Bill l'Intossicatore!» (Tas)
 
*«Oh, lui se la caverà benone», le garantì Tas. «Dopo tutto, è un dio.» «Cosa?» esclamò Usha, con un sussulto. «È un dio» ripetèripeté con disinvoltura Tas, affrettandosi a seguire lei e Palin. «Reorx. Vedi, io lo so perché frequento parecchio gli dei. Paladine ed io siamo grandi amici, e la Regina delle Tenebre mi era così affezionata che voleva che rimanessi con lei nell'Abisso. E adesso conosco anche Reorx, che in realtà è Dougan. Abbiamo fatto una bella chiacchierata, prima che qualcuno lo colpisse alla testa con una pentola da stufato.»
 
*«Se i kender fossero dei di certo il mondo sarebbe un posto interessante, anche se nessuno di noi riuscirebbe più a trovare nulla». (Astinus di Palanthas)
 
*«Accontenta di nuovo la mia curiosità. Vorresti chiederle perdono?» «No» ribattèribatté Raistlin, freddo. «Perché dovrei? Ha avuto quello che voleva ed io quello che mi spettava. Siamo pari.» «Quindi non ti scuseresti con lei, non le chiederesti perdono... allora cosa le diresti?» <br>Raistlin rimase in silenzio per un lungo momento. Adesso si era di nuovo voltato verso gli scaffali di libri e stava fissando le ombre che li ammantavano come se stesse guardando un tempo che non si sarebbe mai verificato. «Volevo dirle che a volte, durante il mio lungo sonno, ho sognato di lei» mormorò.<br> (Astinus e Raistlin Majere)
 
*«Tu sarai sempre il mio insegnante» dichiarò {{NDR|Dalamar}}. «Come puoi vedere, studio quotidianamente la lezione che mi hai impartito.» «Pare che tu ne abbia tratto profitto» ribatté con freddezza Raistlin, tamburellando lievemente con la mano destra sul piano del tavolo. «Io ti ammiravo» proseguì Dalamar, in tono sommesso, «e lo faccio ancora.» Con un gesto brusco della mano richiuse poi la veste in modo da nascondere le ferite e aggiunse: «E ti odierò per sempre. Addio, Majere» proseguì quindi, rivolto al giovane mago. «Possano gli dei della magia impartirti la loro benedizione.»