Giovanni Pascoli: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*''Sonno è la vita quando è già vissuta: | sonno; chè ciò che non è tutto, è nulla. | Io, desto alfine nella patria terra, | ero com'uomo che nella novella | alba sognò,
*''E non vide la casa,
*''E il [[Ulisse|vecchio]] vide che le due Sirene, | le ciglia alzate sulle due pupille, | avanti se miravano, nel sole | fisse, od in lui, nella sua nave nera. | E su la calma immobile del mare, | alta e sicura egli inalzò la voce. | "Son io! Son io, che torno per sapere! | Che molto io vidi, come voi vedete | me. Sì; ma tutto ch'io guardai nel mondo, | mi riguardò; mi domandò: Chi sono?"'' (XXIII, vv. 29-38)
*''Ed ecco {{NDR|Calipso}} usciva con la spola in mano, | d'oro, e guardò. Giaceva in terra, fuori | del mare, al piè della spelonca, un uomo, | sommosso ancor dall'ultima onda: e il bianco | capo accennava di saper quell'antro, | tremando un poco; e sopra l'uomo un tralcio | pendea con lunghi grappoli dell'uve. | Era Odisseo: lo riportava il mare | alla sua dea: lo riportava morto | alla Nasconditrice solitaria, | all'isola deserta che frondeggia | nell'ombelico dell'eterno mare. | Nudo tornava chi rigò di pianto | le vesti eterne che la dea gli dava.'' (XXIV, vv. 33-46)
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*''Al camino, ove scoppia la mortella | tra la stipa, o ch'io sogno, o veglio teco: | mangio teco radicchio e pimpinella''. (''O vano sogno'', da ''L'ultima passeggiata'')
*''Al rio sottile, di tra vaghe brume, | guarda il [[bue|bove]] coi grandi occhi: nel piano | che fugge, a un [[mare]] sempre più lontano | migrano l'acque d'un ceruleo fiume.'' (da ''Il bove'')
*''[[10 agosto|San Lorenzo]], io lo so
*''E tu, Cielo, dall'alto dei mondi | sereni, infinto, immortale, | oh! d'un pianto di stelle lo inondi | quest'atomo opaco del Male''. (da ''X Agosto'')
*''Io la {{NDR|la [[felicità]]}} inseguo per monti, per piani, | pel mare, pel cielo, nel cuore, | io la vedo, già tendo le mani, | già tengo la gloria e l'amore''. (da ''Felicità'')
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