Søren Kierkegaard: differenze tra le versioni

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==In Vino Veritas==
* Il ricordo non dev’essere soltanto, preciso, esso deve essere anche felice; l’applicazione del tappo alla bottiglia del ricordo deve aver consentito di conservare il profumo del vissuto, prima che sia messo il sigillo. Come l’uva non si può spremere in qualsiasi tempo e come il tempo della maturazione stagionale e della spremitura ha sul vino una grande influenza, nello stesso modo nemmeno il vissuto si può nel proprio intimo ricordare in qualsiasi tempo o in qualsiasi circostanza. (In Vino Veritas ed. Laterza)
*Gli occhiali del vecchio sono lavorati in modo che egli possa vedere con essi da vicino. AllorchèAllorché la fanciullezza usa gli occhiali, il vetro è lavorato al fine di vedere a distanza, perché essa manca della facoltà del ricordare, la quale consiste nell’allontanare, nel portare a distanza. Nello stesso tempo, il felice ricordare della vecchiaia è, come la felice capacità di apprendimento del fanciullo, un dono grazioso della natura, la quale abbraccia con predilezione i due periodi della vita più privi di aiuto e pero in un certo senso i più felici. (In Vino Veritas ed. Laterza)
*Il ricordo è cioè l’idealità, ed esso è pero, così stando le cose, impegnativo e responsabile, del tutto diversamente dalla trascurata memoria. Il ricordo vuol mantenere a un uomo l’eterna continuità nella vita e garantirgli che la sua esistenza terrena rimanga uno tenore, d’un soffio solo e possa essere espressa in modo unitario. (In Vino Veritas ed. Laterza)
*La memoria è immediata e immediatamente si viene in suo aiuto, il ricordo è soltanto riflesso. Per questa ragione è un’arte ricordare. Contrariamente a quel che avviene per la facoltà del richiamare alla memoria, io desidero, con Temistocle, poter dimenticare.(In Vino Veritas ed. Laterza)