Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*I cambiamenti autentici scaturiscono solo dalla nostra buona volontà. È solo accettando di metterci al posto dell'altro e riconoscendogli un valore intrinseco che possiamo acquisire il rispetto e la considerazione per la sua sorte necessari a dare avvio a trasformazioni culturali. (p. 221)
*Parrebbe in effetti che il [[toro]] sia uno dei pochi avversari che l'uomo possa combattere, dando l'impressione di correre un pericolo senza peraltro prendersi troppi rischi. [...] Ci si è dunque concentrati sul toro, animale sufficientemente combattivo per garantire lo spettacolo {{NDR|della [[corrida]]}}, ma non troppo pericoloso, visto che il torero ha almeno 9.999 possibilità su 10.000 di uscirne vivo. Immaginate che ne sarebbe della «superiorità» dell'uomo se dovesse affrontare una tigre, benché munito di spada. (p. 228)
*Certo, in ambito letterario, la [[compassione]] è definita come «il sentimento che ci porta a compatire e condividere il male altrui» (dal dizionario ''Grand Robert''), ma ai giorni nostri, gli psicologi, i neuroscienziati (e con essi i buddisti) parlano più precisamente del desiderio di rimediare alla sofferenza dell'altro, e di sradicare le cause di tale sofferenza. Secondo tale punto di vista, la compassione è la forma assunta dall'amore altruista quando si confronta con le sofferenze degli altri. (p. 231)
 
==Bibliografia==