Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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*Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all' interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. (da ''Le fedi e la lotta per il potere'', ''Corriere della sera'', 24 maggio 2007, p. 40)
*Quando [...] la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] condanna il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, lo sfruttamento del lavoro, il profitto come scopo primario dell'attività economica, l'annullamento dell'uomo nello Stato totalitario (e via via, fino al rifiuto di considerare "famiglia" le unioni non stabili e a maggior ragione le coppie omosessuali), la Chiesa condanna qualcosa che, per essa, non è soltanto una negazione della verità soprannaturale del cristianesimo, ma è anche negazione di quelle "verità naturali" che ogni uomo, anche il non credente, può conoscere e praticare. (da ''Il declino del capitalismo'', Bur, Milano, 2007, cap. 33, ''Tam evidenter'')
{{intestazioneInt|Da ''Hemingway, il nichilista che sapeva uccidere'', |''Corriere della seraSera'', 28 settembre 20062008 }}
 
{{intestazione|''Hemingway, il nichilista che sapeva uccidere'', ''Corriere della sera'', 28 settembre 2006}}
*[[Ernest Hemingway|Hemingway]] aveva imparato che il piacere della vita è inseparabile dal dolore: la vita è lotta – è «guerra», diceva l'antichissimo [[Eraclito]].
*[[Ernest Hemingway|Hemingway]] concepiva la sincerità come il supremo comandamento morale. Anche e innanzitutto nella scrittura, che non deve nascondere quello che l'uomo prova veramente.