Guido Piovene: differenze tra le versioni

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'''Guido Piovene''' (1907 – 1974), scrittore e giornalista italiano.
 
==Citazioni di Guido Piovene==
*La persecuzione antiebraica è solo uno degli aspetti del [[razzismo]] nel [[mondo]], ma ne è stata l'espressione più orribile. (da<ref>Da un articolo pubblicato sul ''Corriere della sera'', 1961; da ''La coda di paglia'', Mondadori, 1962).</ref>
*La splendida [[Biblioteca Malatestiana]] di Cesena è il cuore della cultura della Romagna. Costituita, a metà Quattrocento, per ordine di Novello Malatesta sul fondo di una più antica biblioteca conventuale, nella scia di quella di San Marco a Firenze, è una perfetta creazione del genio del Rinascimento. Non solamente per i codici corali miniati, incunaboli di gran pregio ch'essa con­tiene, ma per la stupenda sala, opera di Matteo Nuti, scolaro dell'Alberti. Col tempio malatestiano di Rimini, con il [[Palazzo Ducale (Urbino)|palazzo ducale di Urbino]] e con i più tardi palazzi degli Estensi a Ferrara è quanto di più puro ci abbia dato quel secolo in cui la cultura toccò l'estremo punto della raffinatezza. Appare, la meravigliosa sala, con due file di colonne in fuga prospettica e i muri cui il tempo ha dato sfumature verdi e rosee. Difficile associare più distillata purezza a più slancio di fantasia. (''da Viaggio in Italia'', Mondadori, Milano, 1956)
*Sembra che [[Matera]] si affacci a un sottosuolo scoperchiato e abitato, che nell'insieme forma una città maggiore. Una tale adunanza di semicavernicoli, in cui si prolunga senza soluzione di continuità l'esistenza della preistoria, non ha paragone in Europa, ed è tra i paesaggi italiani che generano più stupore. (citato in Luigi Ranieri, ''Basilicata'', UTET, 1972, p. 353)
*[[Benevento]] non è Napoli, e ci tiene a farlo sapere. Già la loro indole, mi fanno notare i beneventani, differisce molto da quella del resto della Campania. Più dura, più chiusa, più alpina. [...]I beneventani trasportano se mai nel Sud qualche caratteristica dei trentini. Lo stesso clima è freddo, poco campano; gli splendii panorami della provincia sono alpestri. (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)
*Dopo la caduta di Roma, Benevento ebbe un'altra epoca di splendore sotto il dominio longobardo, e fu il più importante feudo longobardo del Sud. Sotto Roma, e nel Medio Evo, fu grande centro commerciale fra Tirreno e Adriatico. I beneventani tengono a quello sfondo lontano di internazionalismo. Gli stessi nomi, mi dicono gli studiosi, nei documenti degli archivi, dimostrano che le famiglie provenivano da ogni parte; la popolazione aveva una strana composizione internazionale e Benevento qualche cosa della metropoli. (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)
*Oggi Benevento è in gran parte una città nuova di zecca con oasi di splendidi monumenti. Pure negli avanzi di quella che fu l'aristocrazia intellettuale del Sud, viva sebbene numericamente ristretta, ho qui notato una passione per l'arte, una difesa del patrimonio artistico ed archeologico, che nel Nord dell'Italia sono meno comuni. È quella passione umanistca che nel Mezzogiorno d'Italia minaccia ormai di naufragare, ma che qui è tenuta desta, come dicevo, anche dall'orgoglio civico. (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)
*Una [[vizio e virtù|virtù]] è sempre un [[vizio e virtù|vizio]] trasformato. Bisogna avere il coraggio di ammettere che ogni virtù si ricava dal vizio. (dalla prefazione a ''La gazzetta nera'', Arnoldo Mondadori, Milano 1953)
*Viaggiare dovrebbe essere sempre un atto di [[umiltà]]. (da ''De America'')
*Sembra che [[Matera]] si affacci a un sottosuolo scoperchiato e abitato, che nell'insieme forma una città maggiore. Una tale adunanza di semicavernicoli, in cui si prolunga senza soluzione di continuità l'esistenza della preistoria, non ha paragone in Europa, ed è tra i paesaggi italiani che generano più stupore. (citato in Luigi Ranieri, ''Basilicata'', UTET, 1972, p. 353)
*Si trova a Benevento un orgoglio civico e storico maggiore che nelle altre città provinciali campane. (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)
 
== ''Viaggio in Italia'' ==
*A proposito dei comuni alpini, dirò di sfuggita che uno, [[Capracotta]], è il più alto dei comuni appenninici, e perciò l’invernol'inverno è chiuso dalle nevi e dai ghiacci. (1966, p. 444, ed. 1966)
*[[Ascoli Piceno]] è una tra le più belle piccole città d'Italia, e non ne vedo altra che le assomigli. André Gide la prediligeva... bella come alcune città della Francia del Sud, non tanto per questo o quel monumento, ma per il suo complesso, la qualità antologica, l'incanto che viene da nulla e da tutto. Bisogna avervi passeggiato, a cominciare dalla piazza del Popolo, la piazza italiana che insieme con quella di San Marco a Venezia dà più di un'impressione di sala, cinta da porticati, chiusa dalla stupenda abside di San Francesco; o costeggiando il Battistero del Duomo; o lungo le rive scoscese del Tronto; e per le strade strette, chiamate rue, dove i palazzi non si contano; e che si allargano in piazzette... Ascoli è città di torri... Si succedono molti stili, il romanico, il gotico, il rinascimentale, il barocco... con chiese dalle pareti di pietra, senza finestre; un travertino d'un grigio caldo, uniforme, senza intonaco... tutto ornato, lavorato, istoriato... e su ogni porta e finestra, vedi frutta, fogliami, cariatidi femminili, fiori, animali, stelle, o anche semplicemente proverbi e sentenze scolpite.
*[[Benevento]] non è Napoli, e ci tiene a farlo sapere. Già la loro indole, mi fanno notare i beneventani, differisce molto da quella del resto della Campania. Più dura, più chiusa, più alpina. [...] I beneventani trasportano se mai nel Sud qualche caratteristica dei trentini. Lo stesso clima è freddo, poco campano; gli splendii panorami della provincia sono alpestri.<ref (da ''Viaggioname=benevento>Citato in Italia'',Gianandrea 1957;de citato inAntonellis, ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997).</ref>
*Conoscere [[Andrea Palladio|Palladio]], la Basilica, la Loggia del Capitanio e gli altri attraverso gli studi è una conoscenza imperfetta. Bisogna vederlo a [[Vicenza]].
*Dopo la caduta di Roma, Benevento ebbe un'altra epoca di splendore sotto il dominio longobardo, e fu il più importante feudo longobardo del Sud. Sotto Roma, e nel Medio Evo, fu grande centro commerciale fra Tirreno e Adriatico. I beneventani tengono a quello sfondo lontano di internazionalismo. Gli stessi nomi, mi dicono gli studiosi, nei documenti degli archivi, dimostrano che le famiglie provenivano da ogni parte; la popolazione aveva una strana composizione internazionale e Benevento qualche cosa della metropoli.<ref (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)name=benevento/>
*Dovunque si sente lo spazio. Lo sguardo, appena trova un varco, subito va lontano, con l'immediatezza di un corpo sommerso che viene a galla, fino al [[Gran Sasso]] ed al [[Sirente]] dominanti la vasta vallata.
*È fantasia dei [[Friuli|friulani]] che la loro terra, con le montagne della [[Carnia]], le colline dell'[[Udine]]se, la pianura, i paesaggi lagunari lungo la costa, le diverse razze e i colori vivaci di un tempo più antico del nostro, sia per se stessa un universo nella sua varietà.
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*{{NDR|[[Palermo]]}} Il disegno dei monti e degli scogli che circondano il porto, tendenti all’ocra ed al violetto, sulle acque d'un azzurro carico, quale lo si contempla dal Pellegrino, è meno dolce, meno tenero, ma più puro dei monti circondanti Napoli. Come in Grecia, in Sicilia la natura è rimasta ferma a modelli eterni, e hanno mutato invece gli uomini. Il contrasto fa la natura anche più alta e più lontana; l'animo di chi guarda è costretto a una specie di altalena perpetua.
*{{NDR|Sull'[[Arco di Traiano (Benevento)|Arco di Traiano]]}} Il più bello e armonioso degli archi romani esistenti, più bello di quelli di Roma. Ed è anche un arco stranamente moderno, poiché si vede nei bassorilievi Traiano dedito ad opere sociali ed assistenziali.
*L'attaccamento alla Contrada non ha nulla a che fare con le idee, col partito politico, con gli interessi. Dipende in modo esclusivo dal luogo di nascita, dall'atavicità, da tutto quello insomma che è prenatale; non è pensiero, ma passione contratta con il semplice venire al mondo. L'uomo di [[Siena]] sente più profondo di tutto, di fronte alla propria Contrada, quello che fu chiamato «il demone di appartenenza». (2007, p. 387, ed. 2007)
*La bellezza di [[Napoli]] cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti, finché si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra.
*La [[Calabria]] sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver creato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme.
*La [[Basilicata|Lucania]] è una parte del Sud, che soffrì in modo acuto l'isolamento, la lunghissima decadenza, la terra ingrata. [...] Numerosi paesi ricevettero l'acqua e la luce solo dopo il 1945, ed altri solo negli ultimi anni la strada; statistiche recenti indicavano come analfabeta una buona metà della popolazione. Tuttavia la Lucania produce numerosi ingegni, alcuni di grande rilievo. Possiede in abbondanza le virtù che diremo antiche, essendo laboriosa, volitiva, tranquilla, con un profondo sentimento della famiglia. (2007, pp. 737-738, ed. 2007)
*La splendida [[Biblioteca Malatestiana]] di Cesena è il cuore della cultura della Romagna. Costituita, a metà Quattrocento, per ordine di Novello Malatesta sul fondo di una più antica biblioteca conventuale, nella scia di quella di San Marco a Firenze, è una perfetta creazione del genio del Rinascimento. Non solamente per i codici corali miniati, incunaboli di gran pregio ch'essa con­tiene, ma per la stupenda sala, opera di Matteo Nuti, scolaro dell'Alberti. Col tempio malatestiano di Rimini, con il [[Palazzo Ducale (Urbino)|palazzo ducale di Urbino]] e con i più tardi palazzi degli Estensi a Ferrara è quanto di più puro ci abbia dato quel secolo in cui la cultura toccò l'estremo punto della raffinatezza. Appare, la meravigliosa sala, con due file di colonne in fuga prospettica e i muri cui il tempo ha dato sfumature verdi e rosee. Difficile associare più distillata purezza a più slancio di fantasia. (''da Viaggio in Italia'', Mondadori, Milano, 1956)
*A proposito dei comuni alpini, dirò di sfuggita che uno, [[Capracotta]], è il più alto dei comuni appenninici, e perciò l’inverno è chiuso dalle nevi e dai ghiacci. (p. 444, ed. 1966)
*{{NDR|A [[Siena]]}} Nei giorni della [[Palio di Siena|corsa]] tutto è sospeso, l'appetito come l'amore e l'amministrazione pubblica. [...] La sera {{NDR|dopo il Palio}}, vi sono due Siene. Luce, vino e tripudio nella contrada vincitrice e nelle alleate. Ma se si sbircia nella contrada nemica, si crede d'essere in una città abbandonata; le finestre e gli usci sprangati, buio, silenzio e lutto. (2007, pp. 387-388, ed. 2007)
*Oggi Benevento è in gran parte una città nuova di zecca con oasi di splendidi monumenti. Pure negli avanzi di quella che fu l'aristocrazia intellettuale del Sud, viva sebbene numericamente ristretta, ho qui notato una passione per l'arte, una difesa del patrimonio artistico ed archeologico, che nel Nord dell'Italia sono meno comuni. È quella passione umanistcaumanistica che nel Mezzogiorno d'Italia minaccia ormai di naufragare, ma che qui è tenuta desta, come dicevo, anche dall'orgoglio civico.<ref (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)name=benevento/>
*Questa graziosa cittadina {{NDR|[[Cesena]]}}, circondata di bei frutteti, e perciò a primavera ravvolta di una nuvola d'alberi bianchi e rosa, addossata a un colle e dominata da una rocca che la include in parte, è nota anche nella cronaca delle ultime guerre, perché diede un buon numero di aviatori medaglia d'oro. Ivi ho raccolto molto di quel colore romagnolo, che ho poi versato in queste pagine solo in minima parte.
* [[Rieti]] è una bella città e di struttura aristocratica. Dalla cattedrale romanica al duecentesco Palazzo dei Papi, dai potenti archi gotici ai quartieri con viuzze, scalinate esterne, torri mozze ed archivolti, dalla Loggia del Vignola alle molte dimore nobiliari, la città aduna un nucleo di aristocrazia romana e ne porta l'impronta. (citato<ref>Citato in ''[http://www.rietidascoprire.it/chisiamo/chisiamo.html rietidascoprireChi siamo]'', ''Rietidascoprire.it])''.</ref>
*[[Salerno]] è diversa da Napoli, nell'apparenza e nello spirito. Qui veramente cadono molti luoghi comuni sull'Italia meridionale. L'aspetto è infatti quasi settentrionale, e la pulizia quasi svizzera. I discorsi sono secchi, brevi, propri di persone attive. [...] Coloro che conoscono la vita salernitana nell'intimo mi dicono ch'essa è un miscuglio, tipico dell'Italia meridionale in questa fase di passaggio, e nei luoghi di punta, di usanze ancora patriarcali e di modernismi talvolta anche strani ed eccessivi. [...] Osservando bene Salerno, si ha dunque l'impressione di un centro abbastanza tipico della fase di trasformazione dell'Italia meridionale. L'industrializzazione e il benessere sono in progresso, anche se le antiche passività gravino ancora fortemente.
*Si trova a Benevento un orgoglio civico e storico maggiore che nelle altre città provinciali campane.<ref (da ''Viaggio in Italia'', 1957; citato in ''Storia di Benevento'' di Gianandrea de Antonellis, Edizioni Realtà Sannita, maggio 1997)name=benevento/>
*Sotto un involucro di sorriso e di bonomia, l'[[Italia]] è diventata il paese d'Europa più duro da vivere, quello in cui più violenta e più assillante è diventata la lotta per il [[denaro]] e per il [[successo]].
*Un viaggio in Italia ci porta davanti alla società più mobile, più fluida e più distruttrice d'Europa. [...] In nessun altro paese sarebbe permesso assalire come da noi, deturpare città e campagne, secondo gli interessi e i capricci di un giorno. Gli italiani non temano di essere poco futuristi. Lo sono più degli altri, senza avvedersene, sebbene questo non significhi sempre essere più avanzati. [...] In nessun altro paese come da noi tutto il campo sembra occupato dagli attivisti di ogni specie; in nessun altro, quasi per tacito accordo di affaristi e sociologi, è così radicata la convinzione che contino solo i problemi di denaro e di cibo. [...] Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei paesi di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa.
*Un viaggio nelle [[Marche]], non frettoloso, porta a vedere meraviglie.
*Vi si giunge da plaghe nude, e d'un tratto si vede sorgere una fungaia di alti caseggiati moderni. [[Potenza]] cresce a vista d'occhio, presa dalla febbre edilizia. Questo rivestimento di caseggiati [...] circonda il vecchio nucleo della cittadina borbonica, la quale però è tutt'altro che morta. Appena vi si penetra la si ritrova, con la via principale stretta, e con le viuzze disposte in modo da tagliare il vento; Potenza infatti è città di mezza montagna, d'aria fine e ventosa. Le strade ampie e moderne sono in periferia. La parte interna ha la sua grazia, e alcune belle chiese. (pp. 7382007, edp. 2007738)
* [[Rieti]] è una bella città e di struttura aristocratica. Dalla cattedrale romanica al duecentesco Palazzo dei Papi, dai potenti archi gotici ai quartieri con viuzze, scalinate esterne, torri mozze ed archivolti, dalla Loggia del Vignola alle molte dimore nobiliari, la città aduna un nucleo di aristocrazia romana e ne porta l'impronta. (citato in [http://www.rietidascoprire.it/chisiamo/chisiamo.html rietidascoprire.it])
 
==''La coda di paglia''==
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===''Le stelle fredde ''===
Il medico mi chiese:<br /> «Peggio dal destro o dal sinistro?»<br />«Non saprei fare distinzioni tra un [[orecchio]] e l'altro.»
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Guido Piovene, ''De America'', Garzanti, Milano, 1961.
*Guido Piovene, ''Viaggio in Italia'', Mondadori, Milano, 1957; Baldini Castoldi Dalai, 1999; Baldini Castoldi Dalai, 2007
*Guido Piovene, ''La gazzetta nera'', Oscar Mondadori, 1968.
*Guido Piovene, ''Romanzo americano'', CDE, 1980.
*Guido Piovene, ''Le furie'', 1958.
*Guido Piovene, ''Le stelle fredde'', Mondadori, 1976<sup>8</sup>.
*Guido Piovene, ''La coda di paglia'', Baldini Castoldi Dalai, 2001.
*Guido Piovene, ''Viaggio in Italia'', Mondadori, Milano, 1957.
*Guido Piovene, ''Viaggio in Italia'', Mondadori, Milano, 1957; Baldini Castoldi Dalai, 1999; Baldini Castoldi Dalai, 2007.
*Guido Piovene, ''Viaggio in Italia'', Baldini Castoldi Dalai, 2007.
 
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