Ghiannis Ritsos: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jannis Ritsos==
*''Ecco il trofeo della [[vita]] | sopra le genuflessioni. | Ecco sopra le tombe | il vessillo della primavera. | I lenzuoli contratti | s'innalzano | – vele di navi. | Si mette in moto il letto. | Respiro. | {{sic|Diastola}} assorbente. | Obbedisco all'ingiunzione. | Apro le mani e accetto | l'inconenibile.'' (da ''Canto di mia sorella''<ref>Citato in ''Poesie'', introduzione di Gérard Pierrat, cura e traduzione di [[Nicola Crocetti]], Newton Compton, Roma 1978, pp. XIX-XX.</ref>)
*''... Eppure – chissà – | là dove qualcuno [[resistere|resiste]] senza speranza, è forse là che inizia | la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell'uomo | tra ferri arrugginiti e ossa di tori e di cavalli, | tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po' d'alloro | e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello d'oro.'' (da ''Elena''<ref>In ''Tre Poemetti'', Guanda, Milano, 1977; citato in ''Poesie'', introduzione di Gérard Pierrat, cura e traduzione di [[Nicola Crocetti]], Newton Compton, Roma 1978, p. XXXIX.</ref>)
*Sono propenso ad affermare che l'estremo sapore della [[poesia]] è la silenziosa gratitudine per la vita, l'atto, il pensiero e l'arte umana, malgrado tutte le prove subite e la morte – e forse anche proprio a causa di tutto ciò.<ref>Dall'intervista (12 ottobre 1974) in Crescenzio Sangiglio, ''Jannis Ritsos'', La Nuova Italia, Firenze, 1975, p. 9.</ref>
 
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[[Categoria:Poeti greci|Ritsos, Jannis]]
 
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