James Joyce: differenze tra le versioni

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*La storia, disse, è un incubo dal quale sto cercando di svegliarmi.
*Quando un'anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti.
*Sarebbe un tormento spaventoso sopportare per tutta l'eternità anche soltanto la puntura di un insetto. Che cosa non deve essere allora sopportare per sempre i molteplici tormenti dell'inferno? Per sempre! Per tutta l'eternità! Non per un anno o per un secolo, ma per sempre. Cercate di immaginare il significato spaventoso di ciò. Più volte avrete visto la sabbia sulla riva del mare. Quale finezza hanno i suoi minuscoli granelli! E quanti di quei minuscoli granellini occorrono per formare il più piccolo pugno di sabbia che il fanciullo afferra giocando! E ora immaginate una montagna di questa sabbia alta due milioni di chilometri, dalla superficie della terra alle più remote sfere celesti, larga due milioni di chilometri, fino allo spazio più remoto, spessa due milioni di chilometri: e immaginate questa enorme massa di incalcolabili particelle di sabbia moltiplicata tante volte quante sono le foglie nella foresta, quante sono le gocce d'acqua nel possente oceano, quante sono le piume degli uccelli, le squame dei pesci, i peli degli animali, gli atomi nelle vaste propaggini dell'atmosfera: e immaginate che alla fine di ogni milione d'anni un uccelletto venga a portarsi via nel becco un granello minuscolo di quella sabbia. Quanti milioni su milioni di secoli non dovrebbero passare prima che l'uccelletto avesse portato via anche un solo decimetro cubico della montagna, quanti incommensurabili periodi su periodi di epoche non dovrebbero passare prima che l'avesse portata via tutta! Eppure, al termine di tale sconfinata estensione di tempo, non si potrebbe dire che fosse trascorso neppure un attimo dell'eternità. Alla fine di tutti questi bilioni e trilioni d'anni, l'eternità quasi non avrebbe avuto inizio. E se la montagna tornasse a risollevarsi dopo essere stata portata via per intero, e se l'uccelletto facesse ritorno e la portasse via di nuovo, granello per granello: e se la montagna dovesse così sorgere e abbassarsi tante volte quante sono le stelle del firmamento, gli atomi dell'aria, le gocce d'acqua del mare, le foglie degli alberi, le piume degli uccelli, le squame dei Pesci, i peli degli animali, alla fine di tutti gli innumerevoli sollevamenti e abbassamenti di tale montagna incommensurabilmente vasta, non si potrebbe dire che fosse trascorso un singolo attimo dell'eternità; anche allora, alla fine di un così lungo periodo, dopo le epoche incommensurabili del tempo, il cui solo pensiero fa sì che la mente sia scossa da violente vertigini, l'eternità quasi non avrebbe avuto inizio.
 
==''Musica da camera''==