Sandro Veronesi: differenze tra le versioni
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Ora però devo dirla io a voi, una cosa importante: ci siete ancora tutti? Dopo vi prometto che starò zitto, perchè il silenzio non mi fa più paura, ma adesso vi chiedo di fare attenzione a quello che ho da dirvi. È una cosa decisiva che ho capito in questo momento, e che riguarda anche voi. Jolanda, ascoltami, perchè a te ti riguarda di sicuro. Ma riguarda anche te, Marta, che non riesci a trovare pace, e anche te Carlo, con la tua fissa per Peter Pan. E forse anche te, Jean-Claude. Forse ci riguarda davvero tutti.
Ascoltatemi bene, allora: la palla che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla.
==[[Incipit]] di ''XY''==▼
Borgo San Giuda non era nemmeno più un paese, era un villaggio. Settantaquattro case, di cui più della metà abbandonate, un bar, uno spaccio di alimentari e la chiesa con la sua canonica – spropositate, in confronto al resto. Fine. Niente giornalaio, niente barbiere, niente pronto soccorso, niente scuola elementare: per tutto questo, e per gli altri frutti della civiltà, bisognava andare a Serpentina, oltre il bosco, oppure a Doloroso, a Massanera, a Gobba Barzagli, a Fondo, a Dogana Nuova, o addirittura giù a Cles. Però c'era un fabbro, per dire, Wilfred, che faceva i chiodi a mano e sembrava Mangiafuoco, e un cimitero con oltre trecento tombe. Vivere lì non aveva senso, ma ci vivevamo in quarantatré – anzi, in quarantadue, da quando era morto il vecchio Reze'. Era un posto che non esisteva quasi, e nessuno riuscirà mai a capire perché quello che è successo sia successo proprio lì, dove non succedeva niente.▼
==''I difensori''==
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*[[Massimo Carrera]]. Scarpone? Pilastro!
*[[Paolo Montero]]. Egli non odiava, era odiato. Non retrocedeva, faceva retrocedere. Non dimenticava, non sarà dimenticato.
▲==[[Incipit]] di ''XY''==
▲Borgo San Giuda non era nemmeno più un paese, era un villaggio. Settantaquattro case, di cui più della metà abbandonate, un bar, uno spaccio di alimentari e la chiesa con la sua canonica – spropositate, in confronto al resto. Fine. Niente giornalaio, niente barbiere, niente pronto soccorso, niente scuola elementare: per tutto questo, e per gli altri frutti della civiltà, bisognava andare a Serpentina, oltre il bosco, oppure a Doloroso, a Massanera, a Gobba Barzagli, a Fondo, a Dogana Nuova, o addirittura giù a Cles. Però c'era un fabbro, per dire, Wilfred, che faceva i chiodi a mano e sembrava Mangiafuoco, e un cimitero con oltre trecento tombe. Vivere lì non aveva senso, ma ci vivevamo in quarantatré – anzi, in quarantadue, da quando era morto il vecchio Reze'. Era un posto che non esisteva quasi, e nessuno riuscirà mai a capire perché quello che è successo sia successo proprio lì, dove non succedeva niente.
==Note==
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*Sandro Veronesi, ''Caos Calmo'', Bompiani 2005. ISBN 8845234894
*Sandro Veronesi, ''XY'', Fandango Libri, 2010. ISBN 9788860441812
*Sandro Veronesi, ''I difensori'' in
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{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Caos calmo (romanzo)|''Caos calmo''}}
{{Pedia|XY (romanzo)|''XY''}}
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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