William Shakespeare: differenze tra le versioni

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====Maria Antonietta Andreoni D'Ovidio====
''L'Abbazia di Westminster. Corteo funebre.<br>Entra il feretro di re Enrico V con al seguito il duca di Bedford, reggente di Francia; il duca di Gloucester, protettore; il duca di Exeter; il conte di Warwick; il vescovo di Winchester; il duca di Somerset; araldi e altri.''<br>
'''Bedford''': Siano parati a lutto i cieli ed il giorno ceda alla notte! Voi, [[Cometa|comete]], che presagite i mutamenti dei giorni e degli Stati, scotete in cielo le vostre trecce di splendente cristallo; fustigate con esse le maligne stelle ribelli che hanno permesso la morte di Enrico! Re Enrico quinto, troppo illustre per vivere a lungo! Mai l'Inghilterra aveva perduto un monarca di più grande valore.<br>
'''Gloucester''': Mai, prima di lui, l'Inghilterra ebbe un vero e proprio sovrano. Egli era valoroso e ben degno di comandare; brandita, la sua spada accecava gli uomini co' suoi lampi; le di lui braccia si estendevano più ampie che non le ali d'un drago; e gli occhi scintillanti, colmi di fuoco pieno d'ira, abbagliavano e respingevano i nemici con maggior forza che non quella del sole meridiano che battesse in tutto il suo ardore sui loro visi... Che più dovrei io dire? i [''sic''] di lui atti sono al di là di qualsiasi parola; egli mai non alzò la mano se non per conquistare.<br>
'''Exeter''': Noi lo piangiamo ora nerovestiti; perché mai non facciamo lutto, invece, nel sangue? Enrico è morto e più non rivivrà.<br>