Antonio Ranieri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
wikilink.
Riga 10:
*Quand'io levai gli occhi al garzonetto, riscontrai i suoi, che mi sembrarono come da lunga pezza fissi sopra di me. Oh padre! Io non credo al fascino: ma certo l'onnipotenza d'uno sguardo sarà sempre il più inesplicabile de' misteri. Io vidi o mi parve vedere in quegli occhi un sentimento di compassione per lo stato mio; e credetti a un tratto che fra me e lui altro sentimento non fosse scoppiato se non la simpatia della sventura. (p. 29)
*Io aveva creduto insino allora, che la terra e il genere umano fossero [[Napoli]] e i Napoletani; che gli ordini più sublimi di questo genere umano fossero quei feroci della fonte Capuana e dell'orto Botanico, e quei gendarmi del convento; e che la meta finale a cui questo genere umano intendesse, fossero certi saporitissimi desinari, e certe appetitivissime cenette, che, con eloquenza senza pari al mondo, que' miei eruditissimi studenti ragionavano sempre fra loro solersi dalla gente scelta fare qui alle lune estive, ponendo le tavole o in una bella contrada marina detta Santa Lucia, o in un'altra spiaggia deliziosissima detta Posilipo. (p. 75)
*La [[morte]] strappa l'uomo dalle mani di lui stesso, e lo gitta fra gli artigli della natura, che si precipita sulla sua vittima e la disforma in un baleno. O voi che siete condannati a rimanervi sulla terra senza la persona che vi fu cara, non v'inducete a mirarla in quegli istanti ch'ella si trattiene ancora quivi, e non è più. La nuova immagine sformata e brutta di morte vi turberà per sempre nella mente quella che già v'era tutta bella e scintillante del lume della vita; ch'è pure la sola cosa che può sopravvivere di lei. (p. 86)
 
==Bibliografia==