Lorenzo Bedeschi: differenze tra le versioni

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*Si può dire che la Sinistra Cristiana ha ritrovato la propria identità nel vivo della [[Resistenza italiana|lotta di liberazione]] saldandosi definitivamente col movimento operaio socialista, scoprendo il significato politico e operativo dell'unione fra lavoratori cattolici e lavoratori marxisti, proiettando tale intesa anche nel dopo-fascismo per la creazione della democrazia progressiva. (Capitolo terzo ''La fase del Movimento Cattolici comunisti'', 1. ''Ritorno all'attività clandestina'', p. 89)
 
*I Cattolici comunisti, usciti dalla lotta clandestina più forti e prestigiosi come gruppo e più compatti nei quadri (il giorno stesso della liberazione di Roma<ref>{{cfr}} [[w:Liberazione di Roma|voce su Wikipedia]]</ref> aprivano le prime sezioni), si buttavano al lavoro organizzativo e propagandistico. Scrivevano: "Il Movimento entra nella vita legale conscio dei suoi doveri di collaborazione alla ricostruzione nazionale a cui avvia le masse popolari cattoliche." Due apparivano le linee direttive: consolidare internamente il movimento per renderlo più omogeneo ed allargarlo ad altre province. (Capitolo terzo ''La fase del Movimento Cattolici comunisti'', 3. ''Da "Voce Operaia" al primo disappunto dell'autorità ecclesiastica'', p. 103)
 
*Bisognava riconoscere, come anche [[Ernesto Buonaiuti|Buonaiuti]] faceva notare, che il comportamento della propaganda comunista in Italia – almeno quella inaugurata da [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] – autorizzava a pensare ad una revisione delle posizioni dogmatiche. Perciò i dirigenti della Sinistra Cristiana non erano da considerarsi troppo ingenui se ritenevano possibile quella "democrazia progressiva" che lo stesso Togliatti andava prospettando nei suoi discorsi. (Capitolo quarto ''I precedenti dello scioglimento della Sinistra Cristiana'', 2. ''Teorizzazione della democrazia progressiva'', p. 127)