Mario Praz: differenze tra le versioni

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*[...] non riusciamo davvero a concepire la nostra storia come un perpetuo crescendo, e se proprio qualcuno volesse scriverla così, per persuaderci delle nostre magnifiche sorti e progressive, ne sorrideremmo forse come sorridiamo oggi del Ballo Excelsior. (da ''Un crescendo'', p. 1526)
*[...] mi dilettavo di trovare, insieme coi duplicati dei nomi delle città del [[Europa|Vecchio Mondo]], misteriose coincidenze e reconditi riflessi fra gli eventi al di qua e al di là dell'[[Stati Uniti d'America|Atlantico]], con una sola differenza, però, che tutto ciò che era avvenuto al di qua mi pareva circonfuso di poesia, mentre al di là, mi trovavo nel clima disincantato dell'''Ultimo Viaggio'': il Ciclope non era che un cratere di vulcano e le Sirene null'altro che pericolosi scogli. (da ''Un crescendo'', p. 1530-31)
*Alcune piazze di [[Roma]] «nascono di colpo pianificate e perfette»; altre «impiantandosi su uno schema preesistente, ne traggono un’armonia
imprevista», trasformando «una prosa in poesia»; ci sono infine altre piazze che «nascono un po’ a caso (…) hanno una lenta gestazione
di crisalide, finché un giorno, per un colpo di genio, spiegano ali d’angelica farfalla». (da ''Piazza di Spagna'', p. 1541).
*[...] non c'è nessuno come lo [[snob]] per spingere alle estreme conseguenze una voga. (da ''I quadri coi quali si può vivere'', p. 1631)