Giuseppe Corasaniti: differenze tra le versioni

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*I diritti dell'[[informazione]] sono i primi e più elementari [[diritti umani]], perché sono la base di ogni vera libertà civile. [[Internet]] non è un soggetto, come spesso sentiamo dire, ma una rete integrata di conoscenze applicative, un circuito di saperi che si esprime solo nel contatto immediato ed universale.<ref>Da ''[http://www.infocity.go.it/vedi_intervista.php?id=6932 La giornata mondiale dei diritti su Internet: Rete di libertà o di ingiustizie?]'', ''Infocity.go.it'', 21 settembre 2006.</ref>
*Peraltro quando i [[Giornalista|giornalisti]] citano in modo spassoso "fonti Internet" (per loro spesso non c'è distinzione fra fonti affidabili e no... tutto fa brodo) sono pessimi professionisti perché dovrebbero verificare sempre e comunque l'attendibilità delle fonti e citarle espressamente. Se non lo fanno o se informano in modo approssimativo o sbagliato ne rispondono, e giustamente la rete non ha colpe per la loro incultura digitale.<ref>Dall'intervista di Gaia Bottà, ''[http://punto-informatico.it/pi.asp?id=2543427 DDL intercettazioni, il sonno della ragione digitale]'', ''Punto informatico.it'', 6 febbraio 2009.</ref>
 
==''Diritto e tecnologie dell'informazione''==
*[...] il governo del cambiamento tecnologico va in primo luogo individuato nella partecipazione, nella consapevolezza, nella comprensione delle nuove tecniche, e quindi in un atteggiamento creativo e dinamicamente propositivo: altrimenti il rischio che la società corre è ben maggiore, ed è quello di un ritardo o di una emarginazione anche a livello sovranazionale nella organizzazione della conoscenza. Nella società dell'informazione l'originalità si appresta a diventare la caratteristica essenziale per l'operatore e l'imprenditore di informazione, secondo uno schema che finora è stato proprio della creazione artistica, e secondo la felice profezia di Marshall Mc Luhan. Ed originalità non significa altro che capacità di sapere organizzare la conoscenza in modo da stimolare una crescita ulteriore di conoscenza, un ruolo, questo, che appare centrale e propulsivo entro una società democratica. Il nuovo umanesimo, che oggi i computers rendono possibile, è affidato in gran parte alle capacità organizzative di ognuno, alle capacità critiche e autocritiche che sapranno affiorare ,che sapranno organizzarsi in ogni settore della vita sociale ed istituzionale. (p. 17)
*[...] nessun computer, per quanto perfezionato, potrà imitare (perché di imitazione si tratta) la creatività, l'intuizione, la comprensione umana ,nessun computer può raggiungere la velocità di azione o reazione che, in alcuni casi, appare indispensabile di fronte ad una situazione imprevedibile. (p. 37)
*[...] il sistema esperto entrerà in ogni organizzazione sociale ed istituzionale secondo diverse esigenze e diversi livelli di utilizzazione, ma con un'unica prospettiva: quella di rendere più comprensibili, più trasparenti, più efficaci le scelte dell'uomo, proprio perché realizza una consapevolezza piena (che altrimenti non potrebbe essere raggiunta) dell'esperienza precedente. (p. 38)
 
==''Tra potere e servizio, informazione e giustizia in Italia''==
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*La cultura della [[comunicazione]] richiede trasparenza piena e produce essa stessa trasparenza. E la ricerca della trasparenza è sempre un valore da mantenere al centro del sistema istituzionale e dell'informazione. (p. 37)
 
==Note==
==''Diritto e tecnologie dell'informazione''==
<references />
*[...] il governo del cambiamento tecnologico va in primo luogo individuato nella partecipazione, nella consapevolezza, nella comprensione delle nuove tecniche, e quindi in un atteggiamento creativo e dinamicamente propositivo: altrimenti il rischio che la società corre è ben maggiore, ed è quello di un ritardo o di una emarginazione anche a livello sovranazionale nella organizzazione della conoscenza. Nella società dell'informazione l'originalità si appresta a diventare la caratteristica essenziale per l'operatore e l'imprenditore di informazione, secondo uno schema che finora è stato proprio della creazione artistica, e secondo la felice profezia di Marshall Mc Luhan. Ed originalità non significa altro che capacità di sapere organizzare la conoscenza in modo da stimolare una crescita ulteriore di conoscenza, un ruolo, questo, che appare centrale e propulsivo entro una società democratica. Il nuovo umanesimo, che oggi i computers rendono possibile, è affidato in gran parte alle capacità organizzative di ognuno, alle capacità critiche e autocritiche che sapranno affiorare ,che sapranno organizzarsi in ogni settore della vita sociale ed istituzionale. (p. 17)
*[...] nessun computer, per quanto perfezionato, potrà imitare (perché di imitazione si tratta) la creatività, l'intuizione, la comprensione umana ,nessun computer può raggiungere la velocità di azione o reazione che, in alcuni casi, appare indispensabile di fronte ad una situazione imprevedibile. (p. 37)
*[...] il sistema esperto entrerà in ogni organizzazione sociale ed istituzionale secondo diverse esigenze e diversi livelli di utilizzazione, ma con un'unica prospettiva: quella di rendere più comprensibili, più trasparenti, più efficaci le scelte dell'uomo, proprio perché realizza una consapevolezza piena (che altrimenti non potrebbe essere raggiunta) dell'esperienza precedente. (p. 38)
==Bibliografia==