Amleto: differenze tra le versioni

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*Oh! Così questa troppo solida carne potesse fondersi, dimoiare e dissolversi in rugiada: o che l'Eterno non avesse stabilito la sua legge contro l'uccisione di sé! O Dio! o dio! come tediosi, vieti, insipidi e non profittevoli sembrano a me tutti gli usi di questo mondo! Come l'ho a schifo! O schifo! è un giardino non sarchiato che va in [[seme]]; piantacce andate in rigoglio e grossolane lo posseggono tutto. Che si dovesse venire a questo! Morto da soli due mesi! anzi, non da tanto, nemmeno due: un re così eccellente: ch'era, rispetto a questo, quel ch'è Iperione a un satiro; così amorevole per mia madre, che non poteva permettere che i venti del cielo visitassero troppo rudemente la sua faccia. Cielo e terra! debbo io ricordare? ebbene, ella pendeva da lui, come se il desiderio si fosse accresciuto di ciò di cui si pasceva; e pure, entro un mese! Ch'io non ci pensi: Fragilità, il tuo nome è [[donna]]! Un mesetto! prima che fossero vecchie quelle scarpe con le quali ella seguì il corpo del mio povero padre, come Niobe, tutta lacrime, ebbene lei proprio lei – o Dio! una bestia, a cui manca il discorso della ragione, avrebbe pianto più a lungo – sposata a mio zio, il fratello di mio padre, ma non più simile a mio padre che io ad Ercole. Entro un mese! prima ancora che il sale di quelle inique lagrime avesse lasciato il rossore nei suoi occhi gonfi, ella si è sposata. Oh, malvagia fretta, accorrere così lestamente a lenzuola incestuose! Non è bene e non può venire a bene; ma spezzati, mio cuore, perché io debbo frenare la lingua! (Amleto: atto I, scena II)
*Fai maturare la tua ammirazione per un poco. (atto I, scena II)
*Quanto ad Amleto ed alle frivolezze | di cui ti circuisce, fanne il conto | d'una moda, d'un gioco del suo sangue, | una [[viola (botanica)|viola]] di primaticcio sboccio, | precoce ma d'effimera esistenza, | dolce ma non durevole, | il profumo e lo svago di un momento. | Nient'altro più. (Laerte ad Ofelia: atto I, scena III; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber)
*Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno. (Polonio a Lerte: atto I, scena III) {{c|senza fonte}}
*A tutti porgi orecchio, a pochi voce. | Accogli sempre l'opinione altrui, | ma pensa a modo tuo. (Polonio a Lerte: atto I, scena III; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber)
*Quanto ad Amleto e alla corte che ti fa, considerala galanteria, capriccio, una viola nella primavera della giovinezza, precoce ma non durevole, dolce ma non costante, nient'altro che un profumo e lo svago di un minuto... (Laerte ad Ofelia: atto I, scena III)
*Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù. (atto I, scena IV, vv. 38-40)
:''The dram of eal | Doth all the noble substance of a doubt | To his own scandal.''