Tito Lucrezio Caro: differenze tra le versioni

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===Citazioni sul ''De rerum natura''===
*È raro trovare nella letteratura latina opere senza un modello di riferimento greco: il ''De rerum natura'' è una di queste. Ed è un miracolo vero e proprio, un'astronave proveniente da un'altra galassia che atterra su un pianeta vecchio e poco disposto alle novità. Un capolavoro di chiarezza espositiva e di maestria nella costruzione dei versi. Un libro che, riscoperto nel mondo moderno, ha avuto l'effetto di una scintilla in una polveriera. Un libro carico di idee nuove. Di tipo morale, certo: la ''religio'' è uno degli obiettivi contro cui il nostro si scaglia più violentemente, in versi indimenticabili, come quelli in cui ne mostra i lati più folli raccontando il sacrificio umano di Ifigenia, la figlia di Agamennone. Ma anche, e soprattutto, di idee ''scientifiche'', sul materiale invisibile di cui è costituito il nostro mondo e sul modo in cui si può interagire con esso. ([[Marco Malvaldi]])
*L'opera poetica di Lucrezio è proprio come mi scrivi: rivela uno splendido ingegno, ma anche notevole abilità artistica. ([[Cicerone]])
*La sua fantasia possiede una forza che non si ferma alla superficie, ma persegue le cose nell'intimo della loro essenza. <br /> Quindi egli ottiene l'effetto di rendere vivo e concreto tutto quel che tocca e descrive, anche se siano concetti ardui e astratti. Questi escono come per incanto dal nebuloso dell'astrazione: o che si vestano (come per lo più accade) di immagini metaforiche; o che ostentino una loro nuova e quasi primigenia nudità.<br/>Lucrezio è infatti un grande creatore di espressioni. Per questo egli è riuscito nella poesia della scienza, in cui tanti altri sono falliti{{sic|.}} d'ogni tempo e d'ogni letteratura. ([[Augusto Rostagni]])